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Esse(tate) lunga

Il clamore passerà come passa tutto al giorno d’oggi, magari più lentamente del solito perché questo spot ha fatto veramente il botto. Ma a ormai due settimane dalla diffusione del celebre filmato penso che sullo spot della pesca dell’Esselunga sia giunto il momento di mettere una parola definitiva. Che chiedo a voi perché sinceramente non ho capito chi deve prendersela con chi.

Non va bene che i sentimenti dei bambini siano usati per scopi pubblicitari? Non va bene che non ci sia più la cara vecchia famiglia MB4 (famiglia del Mulino Bianco Meravigliosamente Beata con Mamma e Babbo al loro posto tra Merendine e Biscotti) ma una famiglia che vive una situazione ‘difforme’? Non va bene, dicono invece altri, che si difenda a tutti i costi la famiglia tradizionale: dai mamma e papà tornate insieme poi magari ricominciate pure a prendervi a pesche noci in faccia l’importante è che tornate nei ranghi? Non va bene il fatto che si generalizzi, banalizzi, estremizzi, strumentalizzi? Insomma, ognuno alla fine è l’indignato di qualcun altro. Se proprio devo indignarmi per qualcosa permettetemi di indignarmi per il fatto che, invece di preoccuparci per un clima sempre più impazzito che prolunga l’estate fino a ottobre inoltrato, stiamo ancora a parlare di pesche quando dovremmo parlare di castagne…