“Edilizia, la sicurezza è trascurata”

    Uno dei cambiamenti più rivoluzionari degli ultimi tempi, in fatto di gestione d’impresa, è stato quello del settore edile che, pur subendo la crisi del mercato immobiliare, ha visto affacciarsi all’orizzonte innovazione, tecnologie, eco-sostenibilità e un nuovo concetto di qualità dell’abitare. Dati alla mano oggi vien da chiedersi come si può riuscire a conciliare in un mercato stagnante, costi di gestione, rapporti coi lavoratori dipendenti, richieste del mercato e innovazione, restando competitivi.
    “Con 700 imprese sparse sul territorio riminese alle quali fanno capo circa 4mila lavoratori dipendenti – spiega Antonio Galli, geometra, consigliere della Cassa Mutua Edile nonchè titolare d’impresa – la soluzione adottata dalla maggior parte di esse per il mercato del lavoro, è prendere in appalto squadre esterne all’azienda. Ce ne sono moltissime: alcune hanno personale specializzato in una sola mansione e quindi solo carpentieri, muratori che erigono solo muri, altri solo intonaci, altri solo rifiniture; così pure nell’allestimento degli interni vi sono squadre di soli piastrellisti, solo plastichini e via dicendo. In questa maniera il personale a tempo indeterminato è inferiore a quello che era impiegato in cantiere 10-15 anni fa. Avendo ridotto al minimo l’organico, ci si può permettere di prendere anche appalti di grandi opere. Inoltre questo escamotage ha dato l’opportunità a chi era senza un lavoro fisso di avere perlomeno un lavoro part time e nel contempo l’interessato ha avuto modo di sperimentare sè stesso, capire se può essere un lavoro per il suo futuro o addirittura se potrà crearsi una piccola impresa formata da una sola persona come hanno già fatto in molti. Le piccole imprese cui vengono dati i vari appalti sono specializzate e lavorano nel rispetto delle norme e le grandi imprese, che li assumono temporaneamente per una prestazione d’opera, rispondono del loro operato attraverso un incaricato che controlla e sorveglia assiduamente come eseguono il lavoro”.
    Si parla sempre di più di sicurezza sul lavoro: in provincia qual è la situazione nei cantieri?
    “Con le normative vigenti c’è un iter procedurale da rispettare: la ditta deve presentare il piano di sicurezza con documentazione che comprova il suo operato: una sorta di disciplinare regolamentato. In effetti a volte nei cantieri può capitare che gli operai sottovalutano i rischi o che che non applichino con coscienza tutte le norme; inoltre la cronica carenza di ispettori lascia campo libero a ogni forma di trascuratezza”.
    Negli ultimi tempi le richieste del mercato si sono orientate su abitazioni che applicano criteri di risparmio energetico e comfort “L’impiego di materiali eco-compatibili o l’aggiunta di accorgimenti tecnici – spiega Giorgio Forlani, presidente Cassa Mutua Edile – non impedisce all’impresa edile di essere competitiva sul mercato poiché si vuole conferire un valore superiore a queste costruzioni. Una delle nostre ultime realizzazioni è stato il Parco San Giuseppe, a Marebello con impianti centralizzati a doppia caldaia, materiali appositi che sfruttano tecnologie per l’isolamento acustico e termico, pannelli solari e impianti di ventilazione meccanica controllata, intonaci con tinte per bio-edilizia e pacchetti murari traspiranti che evitano il formarsi di condense o muffe. Il mercato richiede questi accorgimenti e la Scuola Edile forma lavoratori professionalmente aggiornati e specializzati, in grado di operare secondo i dettami delle norme di sicurezza; tutto questo è fondamentale per la crescita e lo sviluppo del territorio”.
    In un mercato immobiliare caratterizzato da stagnazione, ma che nel contempo preme per la realizzazione di altre unità abitative, come avete pensato di rispondere al caro prezzi?
    “Il costo al metro quadro viene determinato da un insieme di fattori e il primo è sicuramente il costo del terreno. Aggiungendo tutti i costi vivi di mano d’opera e materiale, rimane la qualità dell’abitare che oggi fa la differenza. Per legge, noi fabbrichiamo con dettami che tengano presente risparmi energetici, isolamenti termici e acustici, l’uso del fotovoltaico per illuminazione parti comuni, quindi la differenza sta soprattutto nel modo di costruire e nei materiali”.

    Laura Carboni Prelati