“È una provincia meno criminale”

    Il 2009 si chiude con molte soddisfazioni, ma si può fare ancora di più. Il bilancio sui reati dell’anno passato ha delineato forti cali in diversi ambiti, con due eccezioni per nulla piacevoli: rimangono invariati, infatti, i furti in appartamento e i numeri dell’abusivismo commerciale.
    Un trend pressocchè uguale a quello del 2008 e che destabilizza fortemente la sicurezza dei cittadini: “Questi due tipi di fenomeni necessitano di una forte azione di contrasto, iniziata già in concorso con altre forze dell’ordine nel vecchio anno”, spiega il questore di Rimini, Oreste Capocasa. Di furti in appartamento ne sono stati contati 750 in un anno, per un numero generale di 13mila reati: “Quelli all’interno delle abitazioni – sottolinea ancora il questore – vanno maggiormente combattuti perché la gente li soffre più di altri e perché lesivi dell’intimità personale e familiare, con conseguenze deleterie per il senso di sicurezza”. Per l’abusivismo commerciale, invece, c’è un dato importante dal quale ripartire per fare ancora meglio: un aumento del 48% dei sequestri. Proprio al riguardo è stato creato un pool investigativo di polizia di stato e municipale, finanza e carabinieri approvato dalla Procura della Repubblica, una vera task force per indagare sulla merce contraffatta e la rete di distribuzione nascosta.
    A fronte di ciò lo stesso assessore Roberto Biagini ha ribadito l’esigenza del pugno duro: “Furti negli appartamenti e abusivismo commerciale sono autentiche piaghe in una realtà come la nostra che vive una precisa immagine. Hanno alla base delle organizzazioni criminali per fronteggiare le quali è necessaria un’attività investigativa senza soluzione di continuità”.

    Lotta alla prostituzione
    Tra gli obiettivi del 2010, oltre alle due priorità citate, ne esiste una terza che è stata già più volte al centro di determinanti attività di contrasto: la prostituzione in strada. “Seppure non presente in forme preoccupanti, si sta facendo un lavoro intenso tra la divisione anticrimine e l’ufficio immigrazione per contenerne la presenza su strada”, ricorda Capocasa. Nel nuovo anno, inoltre, com’era già iniziato nel vecchio, non mancherà l’affiancamento dei militari, un maggiore controllo nelle zone come parchi e parcheggi, il monitoraggio dei locali e l’allontanamento degli immigrati non in regola (110 allontamenti nel 2009).

    I numeri: arresti in salita
    Per quanto di buono è stato fatto, oltre alle parole, sono i dati a parlare chiaro: c’è stato un calo del 17% di lesioni dolose, del 6% di ricettazione, del 24% di rapine, del 28% di rapine in pubblica via, del 30% di estorsioni, del 15% di truffe, del 23% di incendi dolosi. Cali bilanciati da un discreto aumento degli arresti (+12%), 360 avvenuti nel 2009. Questi ottimi risultati sono frutto, a detta di Capocasa, di “una significativa attività di prevenzione che ha incluso studenti, associazioni, privati cittadini e l’aiuto di videosorveglianza e monitoraggi continui”.

    Classifiche “ballerine”
    Se i dati comunicati dalla questura hanno delineato in modo chiaro la situazione riminese, durante l’anno ci avevano già pensato due ricerche extra locali. La prima è il resoconto annuale sull’andamento della criminalità presentato dalla regione Emilia Romagna per il 2008 (reso noto da Il Sole 24 Ore nel mese di agosto). Rimini svetta in testa alla classifica dei reati in rapporto al numero di abitanti (quasi 7.500 ogni 100mila residenti).
    Ad avere la meglio, come riportato dal quotidiano milanese, sono i borseggi con 486 denunce l’anno ogni 100mila abitanti, anche se rispetto al 2007 il calo è evidente, almeno del 37,2%. Un gradino più in basso ci sono le rapine, 109 con un incremento del 2,2% rispetto al 2007. Un dato che si scontra con le diminuzioni nazionali dell’11% dal 2007 al 2008.
    Ad inquinare la purezza dei dati ci pensano due periodi in cui la popolazione riminese aumenta a dismisura, l’estate e, negli ultimi anni, anche il periodo natalizio. “Durante l’estate riusciamo a garantire una copertura massiccia, anche grazie alle aggregazioni esterne, d’inverno la situazione ritorna esclusivamente di nostra competenza locale” spiega Simone Pineschi, capo ufficio di gabinetto della questura di Rimini.
    Estate a parte, anche il periodo natalizio ha fatto sentire gli effetti; aumentato il cartellone degli eventi – capodanno in diretta tv, mostre, concerti -, si è alzato il livello di allerta creando vere e proprie inter force interne che hanno riscontrato come immigrati provenienti dall’est Europa, in prevalenza rumeni e bulgari, e italiani originari del sud, siano quelli più a rischio a commettere atti criminali.
    La seconda ricerca riguarda il 13° Rapporto annuale 2009 sull’andamento della criminalità e della percezione d’insicurezza in Emilia Romagna di dicembre scorso: tra il 2007 e il 2008 c’è stata una diminuzione del 10,3% dei reati denunciati alle forze dell’ordine. Il calo generale riguarda diverse tipologie di reato tra cui furti (-17,9%), rapine (-7,1%) e lesioni dolose (-1,9%). Per quanto concerne, invece, la percezione d’insicurezza, è dal 1995 che la regione si occupa ogni anno di aggiornare l’indagine fatta su 1.200 residenti. La microcriminalità rimane una delle preoccupazioni principali per il 30,2% degli intervistati.

    Marzia Caserio