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Dall’incubo al sogno di Dio

Preghiera per la Pace. Sabato 24 maggio prima ai Paolotti, poi in piazza Cavour per chiedere la fine dei conflitti che stanno avvelenando questa nostra umanità

“La nostra preghiera abbraccia tutti i popoli che soffrono a causa della guerra; invochiamo coraggio e perseveranza per quanti sono impegnati nel dialogo e nella ricerca sincera della pace”.

Questo l’appello di Papa Leone XIV, dopo la preghiera mariana del Regina Caeli di domenica 25 maggio – per la prima volta recitata dalla finestra del Palazzo Apostolico – per esprimere vicinanza e sostegno a quanti sono messi in ginocchio dalle violenze e dai conflitti nel mondo, come pure a tutti coloro che si impegnano per fermare le guerre. Mentre dal mondo, in primis Gaza e Ucraina, continuano a giungere notizie di attacchi, morti, case e villaggi distrutti, il Papa fa risuonare la sua voce davanti a migliaia di fedeli in Piazza San Pietro.

Ma di fatto lo sta facendo ad ogni incontro, in ogni occasione che ha per parlare alla gente vicina e al mondo.

Già alla fine della prima udienza generale di mercoledì 21 maggio in piazza San Pietro, Leone XIV aveva lanciato un forte appello ai governanti, ma anche alla gente semplice, ognuno secondo la propria responsabilità di azione: “ È sempre più preoccupante e dolorosa la situazione nella Striscia di Gaza. Rinnovo il mio appello accorato a consentire l’ingresso di dignitosi aiuti umanitari e porre fine alle ostilità, il cui prezzo straziante è pagato dai bambini, dagli anziani e dalle persone malate”. Papa Leone XIV aveva esortato anche a “ consentire l’ingresso di dignitosi aiuti umanitari”.

E a tutti i fedeli aveva chiesto di pregare il Rosario per la pace perché “ disarmino il loro cuore”.

In comunione con il Papa e accogliendo la sua esortazione, il vescovo di Rimini monsignor Anselmi ha invitato i fedeli sabato 24 maggio ad una preghiera per la pace in centro a Rimini. Un bel gruppo di persone si è ritrovata al Santuario Sant’Antonio di Padova (Paolotti), in piazza Tre Martiri, per la preghiera del Santo Rosario per la pace. Al termine del Rosario ci si è trasferiti davanti alla statua della Immacolata Concezione collocata in una nicchia sul fronte di Palazzo Garampi, in piazza Cavour, per una ulteriore invocazione a Maria, Regina della Pace, con la scritta “Mai più la guerra”. Unanime il sentimento dei fedeli presenti.

Nadia, di fronte all’allarme lanciato dall’ONU di 14.000 bambini che potrebbero soffrire e poi morire di fame, chiede che si permetta l’ingresso degli aiuti alimentari e si porti conforto a “ tutti i bambini e i popoli che stanno soffrendo per la guerra”.

Giorgio dice: “ Basta guerre, i popoli tutti chiedono la pace”.

Caterina: “ Non siamo noi che compriamo le armi, o che combattiamo, ma la preghiera è uno strumento che abbiamo in mano e dobbiamo usare”.

Gianni è qui a pregare, “ perché credo che la pace sia un dono del Signore, ma bisogna anche che ciascuno di noi si attivi con ogni mezzo possibile a costruirla”.

La pace è un dono del Signore, – dice Cinzia – il male c’è e bisogna combatterlo con la preghiera e con l’impegno che nasce dalla fede”.

Per Barbara “ ciascuno, con le proprie capacità, deve mettersi al servizio della pace”.

Maria Cristina: “La pace è un’urgenza, una priorità, un dono che va chiesto a Dio con insistenza e senza demordere”.

La conclusione è stata affidata al Vescovo di Rimini: “ Le immagini che vediamo ogni giorno ci penetrano nel cuore: – le parole di mons.

Nicolò Anselmi – bambini affamati, anziani ammalati e soli, morti e devastazioni…

Senti l’amaro dell’impotenza, ma l’invito a non sedersi in poltrona e subito mettersi a pregare, ad affidare a Dio tutta questa sofferenza ed impegnarsi a costruire la pace nel nostro quotidiano”.