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Crabs, è ora di reagire!

Chi è causa del suo mal… ne paga le conseguenze. Per verifica, vedere Crabs-Sassari (78-81). Una partita che i Granchi rimpiangeranno a lungo per una sconfitta maturata attraverso troppe pause, attraverso un raccapricciante 1/13 nelle bombe, attraverso uno sconsolante 67% nei liberi e se vogliamo anche con la complicità degli arbitri che hanno declassato una “bomba” di McCray, concedendo invece agli ospiti, in due occasioni, dei liberi che invece dovevano considerarsi come rimesse da lato. A tutto ciò si deve aggiungere la prestazione opaca di Kesicki, ancora immaturo per certi palcoscenici e un’altra brutta prova di De Pol, lontano parente del giocatore che tutti conosciamo. Come se non bastasse anche le rotazioni in campo non hanno pienamente convinto. Da questo quadro si può dedurre che i Crabs non hanno ancora un gioco di squadra convincente perché danno l’impressione, ma è più una certezza, di vivere sull’estro dei singoli. Proprio nel confronto con Sassari se ne è avuta una prova lampante perché se è vero che quasi sempre vince la squadra che alla fine ha una valutazione complessiva più alta dell’avversario (86 per i Crabs, 83 per il Banco), questa volta le cose sono andate diversamente. Infatti mentre il Banco ha avuto cinque uomini in doppia cifra, che significa che tutti hanno portato il loro contributo, è altrettanto vero che solo Goss, McCray e un monumentale Rinaldi, largamente il migliore in campo, hanno tenuto in piedi una squadra che ha balbettato con tutti gli altri suoi componenti. Quindi la sconfitta ci può stare, peccato però averla ottenuta contro un avversario largamente alla portata. Ora, dopo questo insuccesso, il quarto su cinque partite, la classifica piange. I Crabs si ritrovano in ultima posizione in compagnia di Pavia, guarda caso l’unica squadra battuta fino a questo momento. Insomma, serve assolutamente una vittoria. Che potrebbe arrivare già domenica quando, ancora al 105, Rimini ospiterà Reggio Emilia avanti di sole due lunghezze e reduce anch’essa da un ko interno.

Pier Luigi Celli