Home Editoriale Comunità e politica

Comunità e politica

Certo le vicende di questi giorni non aiutano ad avvicinare la gente alla politica. Scandali, schiamazzi, teatrini, bellimbusti a par condicio… insomma non se ne può più. La tentazione sarebbe quella di mandare tutto al diavolo, ma non è certo la soluzione. Perché la politica è importante e decide della nostra sorte, del nostro futuro culturale, economico, sociale e indirettamente anche di fede. Eppure, per molti anni, come comunità cristiana abbiamo finito per prediligere l’impegno dei laici nei servizi pastorali o nel volontariato rispetto a quanti sceglievano l’impegno politico, fino al punto di creare situazioni di isolamento, quando non di rifiuto, delle parrocchie nei confronti dei “nostri”. Chi ha cercato di impegnarsi in politica anche quando partiva da comunità vive e dinamiche, si è di fatto ritrovato solo ad affrontare questioni sempre più complesse, lobby sempre più organizzate e potenti.
Certo, nella pastorale non sbagli mai, in politica invece sai di muoverti sul terreno della precarietà e dell’approssimazione, sei di fatto “border-line” o come si ama dire “di frontiera”, perché soggetto all’arte politica della mediazione, che a volte confondiamo con quella del compromesso.
Ma forse la storia ci è maestra. Quei politici cattolici che, nel dopoguerra, hanno forgiato la democrazia italiana non nacquero dal nulla, germogliarono da un tessuto associativo e da comunità che li riconoscevano come loro figli, che godevano profondamente ed esprimevano fierezza nel vedere quei loro figli servire il paese…
Allora il primo problema è proprio recuperare questo gusto del servizio e della responsabilità verso il bene comune, stimolando i laici a prendere l’iniziativa e dar vita a realtà che siano davvero luoghi di confronto, di formazione, anche di impegno politico con una chiara ispirazione cristiana, anche se dispersi nei diversi raggruppamenti, in piena autonomia, uniti sui valori irrinunciabili, in dialettica costruttiva sulle soluzioni opinabili del vivere sociale, nel rispetto delle opinioni diverse, che l’educazione e le situazioni della vita ci portano, naturalmente, ad avere. La politica tutta ne guadagnerebbe.

Giovanni Tonelli