Non sono semplici compleanni, quelli che hanno festeggiato Carmela D’Agrosa e Dina Balducci. Sono traguardi che parlano di esistenza piena, di sacrifici e di sorrisi, di radici e nuovi inizi. Due nuove centenarie riminesi, due donne che, con la forza silenziosa e tenace delle generazioni che hanno attraversato guerre, ricostruzioni e rivoluzioni sociali, sono diventate testimoni viventi della storia del nostro Paese e della nostra terra.
Carmela, la cuoca dal cuore aperto
Carmela D’Agrosa, originaria della provincia di Potenza, ha spento le sue 100 candeline al Centro Diurno Valloni, attorniata dall’affetto dei suoi familiari, degli operatori della struttura e di tanti amici. Un momento carico di emozione, reso ancora più speciale dalla presenza del sindaco Jamil Sadegholvaad, che ha voluto omaggiare questa straordinaria cittadina con la gratitudine della città intera.
La vita di Carmela è una storia di tenacia e amore. A 26 anni, insieme al marito Antonio Inglese e ai due figli piccoli, si trasferisce a Rimini, scegliendo Viserba come nuova casa. È lì che pianta radici profonde, diventando un punto di riferimento per la sua famiglia e per la comunità. Per oltre trent’anni ha lavorato come cuoca negli alberghi della Riviera, portando nelle cucine romagnole i profumi e i sapori della sua terra lucana.
Rimasta vedova nel 2011, Carmela ha continuato a essere il cuore pulsante di una grande famiglia: tre figli, sei nipoti, quattro pronipoti. Ma la sua generosità ha sempre superato i confini familiari: la sua casa è stata per decenni un porto sicuro per amici, vicini e conoscenti. “Nessuno se ne andava mai a mani vuote” racconta la figlia Teresa, ricordando quanto il dono fosse per lei un modo naturale di vivere.
Donna di fede profonda e grande curiosità per il mondo, Carmela ha attraversato l’Italia e l’Europa in numerosi pellegrinaggi, spesso al fianco del marito. Le sue storie, i suoi racconti, i suoi piatti sono stati – e restano – un patrimonio vivo di cultura e memoria.
Dina, forza e semplicità
Poco distante, un’altra grande donna ha raggiunto lo stesso traguardo. A San Giuliano Mare, Dina Balducci ha festeggiato i suoi 100 anni circondata dall’affetto della sua numerosa famiglia (nella foto): cinque figli, dieci nipoti, nove pronipoti, e il ricordo sempre presente dei due figli scomparsi troppo presto. Al suo fianco, l’assessora Francesca Mattei, che a nome del Comune ha voluto portare l’abbraccio della città.
Nata nel 1925 a Talamello e cresciuta a Campiano, Dina (qui festeggiata dal Vescovo Nicolò, che prima degli impegni ecclesiali ha voluto portare il suo affettuoso saluto alla nonna secolare)

si è trasferita a Rimini dove ha lavorato come domestica, poi come collaboratrice nei circoli ACLI, vivendo da protagonista – anche se con discrezione – i cambiamenti di una società in continua evoluzione. Nel 1952 ha sposato Nemesio Sammaritani, con cui ha costruito la sua casa e la sua famiglia nel cuore di San Giuliano Mare.
La sua è una vita semplice, ma mai banale, fatta di lavoro, cura, sacrificio e amore. Una di quelle vite che non fanno rumore, ma che sanno lasciare un segno profondo nelle persone che toccano.
Due volti, una città
Carmela e Dina non sono solo due donne centenarie. Sono due storie che parlano di noi, di Rimini, della sua anima popolare e accogliente, del suo legame con le radici e del suo sguardo aperto al mondo.
Celebrare i loro 100 anni non è solo un gesto simbolico. È un dovere della comunità che riconosce, nelle vite vissute con dignità e amore, un tesoro inestimabile. È un atto di gratitudine verso chi ha contribuito a costruire, giorno dopo giorno, quel tessuto umano fatto di famiglia, lavoro, fede e solidarietà su cui si fonda il volto più autentico della nostra città.
E allora, grazie Carmela. Grazie Dina. Per la vostra testimonianza silenziosa e luminosa. Per averci ricordato che la bellezza della vita sta spesso nelle cose più semplici: un pasto condiviso, una carezza data, una porta aperta, una famiglia stretta attorno.
Buon compleanno, con tutto il cuore.







