Buone pratiche, insegnano i ragazzi

    Allo sbando, irrispettosi, senza ideali e disinteressati. Così vengono spesso definiti e considerati i ragazzi di oggi. Tutt’altro che svogliati si sono invece mostrati i giovani studenti che il 20 marzo si sono riuniti per confrontarsi con gli amministratori e gli assessori del distretto, nella sede della Provincia di Rimini: decisamente svegli, attenti, attuali e impegnati.
    Dall’anno scorso l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico regionale e con le varie Province emiliano-romagnole, ha promosso un progetto-percorso chiamato Partecipa.Rete, per sollecitare la partecipazione reale dei ragazzi alla vita delle istituzioni, del luogo in cui vivono e del contesto sociale che li ospita.

    Dialogo “alla pari”
    L’iniziativa, che “punta all’avvicinamento tra i ragazzi e le istituzioni – come ha sottolineato l’organizzatrice Maria Teresa Mondaini – ha come obiettivo quello di prestare attenzione a ciò che dicono i ragazzi, cittadini a tutti gli effetti”. Con questo spirito, il 20 marzo, un centinaio di ragazzi appartenenti a cinque realtà diverse (gli Istituti Comprensivi di Bellaria Igea Marina, Misano e Morciano, Ipsia Alberti di Rimini e Consulta provinciale degli studenti) hanno esposto le loro idee, dialogando “alla pari” con il vicepresidente della Provincia, Maurizio Taormina, con l’assessore delle Politiche Educative e Scolastiche, Stefano Vitali, e con diversi consiglieri regionali.
    Tutt’altro che intimoriti, i ragazzi, hanno sfruttato l’occasione per ‘spendersi nella società e in politica – è il commento di Davide Amati, presidente della Consulta degli studenti – oltre che per essere al servizio della cittadinanza’.
    Vittoria, dell’istituto comprensivo di Morciano, di fronte ad amministratori e assessori provinciali ha spiegato come lei e i suoi compagni della scuola media abbiano lavorato con Hera su un progetto inerente alle energie rinnovabili e il risparmio energetico. Parallelamente, le scuole elementari hanno lavorato sull’ambiente, facendo escursioni con la guardia forestale e soprattutto promuovendo il Piedibus, il singolare e nuovo ‘mezzo di trasporto’ che conduce i piccoli studenti a scuola a piedi, grazie a gruppi organizzati, guadagnandoci in salute e in pulizia dell’aria.
    Sofia, classe I media dell’Istituto comprensivo di Bellaria, ha parlato del diritto all’uguaglianza in un modo che tanti adulti dovrebbero prendere ad esempio, mentre Samuele e Alessandro, dell’Istituto comprensivo di Misano Adriatico, si sono soffermati sul progetto di una nuova scuola in bioarchitettura.

    ‘Alberti’, dalla teoria alla pratica
    La parte del leone l’hanno fatta però i ragazzi dell’istituto Ipsia Alberti di Rimini, guidati dal prof. Roberto Rossi, che non accontentandosi della teoria, hanno portato sul tavolo degli amministratori i loro progetti già realizzati. Davide Manna, VC, tecnico dei sistemi energetici, accanto a sé aveva uno scooter con impianto a metano, progettato nelle ore di meccanica della scuola professionale. Un motorino 50, a quattro tempi, in grado di fare 100 Km con un solo euro e con i gas di scarico ridotti al minimo (adatto a circolare anche nei giorni di blocco del traffico), provvisto di due bombole posizionate nel vano casco e completo del tasto per cambiare la modalità di carburante, da benzina a metano. Davide ha sottolineato come lo scooter, però, non abbia ancora ottenuto l’omologazione per essere messo in strada, e ha conseguentemente chiesto al suo ‘pubblico’ un aiuto concreto in questo senso.
    Nel caso il motorino non fosse stato soddisfacente, i ragazzi dell’Alberti hanno portato con sé anche un motore di navigazione fuoribordo, con impianto GPL a metano, un’istallazione già attiva su alcuni mezzi. A sostegno, un eloquente esempio: se a una vasca piena di pesci s’innesta un motore fuoribordo alimentato a metano acceso, nonostante il motore immetta direttamente i gas di scarico nella vasca, i pesci non muoiono, dal momento che appunto, il metano è ecologico. Se si ripetesse l’esperimento con l’alimentazione a benzina, i pesci morirebbero nel giro di pochi minuti.
    Allacciandosi a questo esempio Donald Alessandri, (anche lui della VC), a capo di un gruppo interclasse, chiamato Ambiente uno ha parlato dell’inquinamento marino, ponendo l’accento sul fatto che ‘i pesci che sopravvivono alla benzina delle imbarcazioni poi finiscono sulle nostre tavole’. Poi ha toccato i temi dell’energia nucleare, dell’isolamento termico delle abitazioni (e della possibilità concreta di realizzare un termocappotto per le case), e infine ha presentato un manualetto, realizzato dall’intera classe, per un corretto uso degli oggetti quotidiani senza sprechi. Il manuale è in ordine alfabetico, e suggerisce lettera per lettera ogni metodo per risparmiare energia. Chiara la richiesta agli amministratori locali: i ragazzi stanno cercando uno sponsor per farlo distribuire.

    Pieno di metano direttamente da casa
    La mente dei ragazzi è davvero vivace, e i progetti della classe non sono ancora finiti: Davide Celli, capogruppo Ambiente due, ha presentato alla platea quella che a prima vista appariva una normalissima bombola, e che risponde al nome di phill. Il phill è un elettrodomestico di nuova generazione, che non nasce dalla creativa mente dei giovani diplomandi dell’Alberti, ma a loro va il merito di averlo studiato e presentato agli amministratori comunali con il preciso intento di cercare di renderlo ‘legale’ anche in Emilia Romagna. Questa bombola è il primo apparecchio per il rifornimento domestico, progettato per tutti i possessori di veicoli alimentati a metano, che consente di fare il pieno direttamente da casa, allacciandosi alla rete domestica di distribuzione del metano. Sembra impensabile, eppure, oltre ad essere omologato e utilizzato ampiamente negli Stati Uniti e in Francia, anche le provincie autonome di Trento e Bolzano l’hanno omologato. Perché non è possibile diffonderlo anche in Emilia Romagna? Chiedono i ragazzi dell’istituto professionale. Perché non è possibile l’omologazione dell’impianto gas a metano sui motorini e sui motori di navigazione?

    Gli amministratori saranno all’altezza?
    ‘Il progetto dell’Alberti è fortemente sostenuto dalla Provincia – ha assicurato Taormina – che però non ha gli strumenti per omologare un motore che funziona con un idrocarburo alternativo. Per quanto riguarda il manuale sul risparmio energetico, ne esistono già diversi tipi in commercio. Tengo a precisare, però, che le richieste sono tutte encomiabili e accoglibili, e che tutti i ragazzi presenti oggi sono a dir poco lodevoli”. Qualcun altro, rivolgendosi ai ragazzi, ha parlato d’impossibilità a conformare un motorino che ‘potrebbe scoppiare sotto qualcuno’. Intervento quantomeno inopportuno: il motorino a metano, come il phill, infatti, è già stato omologato dalla provincia di Bolzano, quindi non si tratta di un esperimento basato su tecnologie adulterate né particolarmente costose. Tutti i ragazzi partecipanti al progetto, dai più giovani ai più maturi, hanno accolto la proposta della Provincia di dialogare direttamente e costantemente con gli amministratori locali. Ora tocca proprio a questi ultimi fare qualcosa di più.
    A dir la verità, il dialogo studenti-istituzioni è già iniziato da tempo grazie a quel prezioso Consiglio comunale dei ragazzi presente in vari Municipi. A Sogliano, per esempio, la seduta è convocata almeno ogni due anni, con tanto di elezione di sindaco e giunta. Stessa tempistica a Rimini, dove nel 2006 e nel maggio del 2008, i giovani hanno prospettato ai politici come vorrebbero la loro città. Anche Riccione e Morciano hanno sperimentato questo Consiglio straordinario. Un ‘consiglio’ che chi ha le chiavi del motore dovrebbe tenere da conto.

    Genny Bronzetti