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Breve storia dell’albero di Natale

La presenza dell’albero di Natale nelle nostre case e nelle nostre città è un dato ormai scontato e lo ricordo molto bene, insieme al presepe, in casa mia, quando, ancora bambino l’addobbavo con l’aiuto dei miei genitori.

Una riflessione sulla sua origine, tuttavia, va opportunamente fatta, perché dietro l’abete c’è tutta una storia lunghissima. Inizialmente ebbe un’origine pagana. Infatti, in Egitto l’abete era il simbolo della natività, perché sotto questo albero era nato il dio di Biblos. In Grecia l’abete era sacro ad Artemide, protettrice delle nascite. I Druidi, sacerdoti celti, celebravano il solstizio d’inverno, addobbando gli abeti come simbolo di forza e di buon augurio. Passando all’antica Roma, era tradizione dei romani, durante le calende di gennaio, coprire le proprie case con rami di pino e di alberi sempreverdi e regalare rametti come segno di buon auspicio.

Tuttavia, è del medioevo, il primo albero di Natale che sembra sia stato eretto a Tallin in Estonia nel 1441, nella piazza del Municipio, anche se Riga, in Lettonia ne rivendica la primogenitura. La tradizione più diffusa vuole che l’albero abbia avuto origine nel 1570 in Germania, quando l’abete veniva decorato con mele, noci, datteri e fiori di carta. Fu poi la duchessa di Brieg, nel 1611, sempre in Germania a lanciare, secondo la leggenda, la tradizione dell’albero di Natale. In quella ricorrenza, la duchessa decorando il salone delle feste, si accorse che un angolo della stanza era vuoto. Per cui scese in giardino e preso un abete lo portò nella stanza e lo fece addobbare.

Accanto a queste leggende pagane, si è affiancata una tradizione cristiana risalente a S. Bonifacio che, nella notte di Natale del 724, in Germania, vedendo alcuni pagani che adoravano il dio Thor, con un sacrificio umano, presso una quercia, con un gruppo di discepoli, abbattè la quercia e fece cessare quel sacrificio. Al suo posto apparve un piccolo abete, che a detta del Santo, era l’albero della vita e rappresentava la croce di Cristo. Fino a tutto il 1700 la tradizione fu ad appannaggio dei popoli del nord e, solo sul finire del ‘700 l’usanza raggiunse gli Stati Uniti, grazie agli immigrati di origine tedesca.

Dal Congresso di Vienna del 1815, la tradizione fu importata anche nei paesi cattolici: a Vienna il primo albero è del 1816, in Francia fu introdotto nel 1840 dalla duchessa d’Orleans. In Italia la prima ad addobbare un albero natalizio fu la regina Margherita nella seconda metà dell’800. In origine l’albero delle feste era decorato ma senza luci. Solo dal 1885 l’albero vide l’elettricità: fu infatti l’americano H. Johnson, socio di Edison, l’inventore della lampadina, che mise un nastro di luci elettriche al suo abete.

L’abete, da usanza pagana, è stato ripreso dai cristiani come simbolo di Cristo, infatti nella notte in cui si celebra la nascita di Gesù, l’abete è l’albero dell’Eden, di cui parla la Bibbia, intorno a cui l’umanità ritrova il suo perdono. Secondo poi alcuni studiosi, l’abete fu scelto fai cristiani, fra tutti gli alberi sempreverdi, per la sua forma triangolare che rappresenterebbe la Trinità La nostra tradizione italiana vuole che l’albero sia fatto l’8 dicembre, insieme al presepe, in occasione dell’Immacolata Concezione. A Milano si prepara invece l’albero per il 7 dicembre, festa di S. Ambrogio, a Bari vi è l’usanza di prepararlo il 6 dicembre, festa di S. Nicola. L’albero più grande del mondo è a Gubbio e illumina le pendici del monte Ingino a 750 metri sul livello del mare.

È da ricordare il grande albero di Natale che, per Natale, ogni anno, sorge in Piazza S. Pietro accanto al Presepe. L’usanza risale al 1982 quando l’albero fu donato al Papa Giovanni Paolo II da un contadino polacco. Un simbolo del Natale è quindi, nel mondo, anche l’abete che rappresenta da un lato il rinnovo ciclico della vita, dall’altra per i cristiani, Cristo nella sua immortalità. La tradizione diffusasi ormai in tutto il mondo è ben presente a Rimini.

Quest’anno in P.zza Cavour verranno posizionati 5 alberi luminosi stilizzati con un magico cielo di luci bianche aeree ed un grande albero di Natale proprio al centro. Piazza Tre Martiri ospiterà l’albero di Natale di 18metri con un grande fiocco di neve luminoso alla sommità, formato da foglie e fiocchi di neve tridimensionali. Altri alberi verranno posizionati in P.zza Ferrari, piazzale Vannoni, P.zza Mazzini in forme architettoniche diverse. L’abete, come si è visto nelle varie culture storiche rappresenta la vita, la speranza attorno a cui popoli di varia origine, ieri, ma ancor più oggi, possano operare per vivere in pace, giustizia, solidarietà e libertà.

Enrico Morolli