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Basta, per piacere

Siamo da tempo al “tutti contro tutti”, ma sembra non esserci rimedio. Sulle elezioni comunali a Rimini non c’è bisogno di dir nulla. Ogni giorno le cronache ci raccontano di candidati che vengono proposti senza saperlo; di alleanze certe e conclamate che si sciolgono il giorno dopo; di persone di qualità che si ritirano prima ancora di iniziare la competizione chiedendosi se non erano per caso finiti in una gabbia di matti… Di tutto ciò qualcuno certamente gode, ma non è la democrazia a rallegrarsi.
Da anni si dice che occorre fare sistema. Perché, a prescindere dalle idee politiche (ma chi ne ha?), sarebbe più che utile fare lobby come territorio in Regione e in Parlamento. Altri territori lo fanno da tempo, e bene. Invece vedi il risorgere i mai sopiti e peggiori campanilismi. Per un riminese è oggi più facile intendersi con un cesenate che con un riccionese. Ormai si è capito che il TRC si farà. Bello o brutto, utile o no, lo dirà il futuro. Perché allora non accordarsi per bruciare i tempi e averlo al più presto funzionale? Quale sarà l’interesse di un’amministrazione avere un cantiere sine die nel mezzo della città?
L’ultima polemica riguarda Raibano e i “rifiuti buoni” di San Marino. Comune di Coriano e Regione si sono accordati perché l’inceneritore accolga la spazzatura della Repubblica. Una scelta logica, considerato che siamo nello stesso territorio e che qui sfociano i fiumiciattoli che l’attraversano, con tutte le loro mondezze. Del resto non sarebbe più logico, né più “verde”, che San Marino aprisse una discarica, magari a 100 metri dal confine… La rivolta degli ambientalisti può essere comprensibile (vogliono chiudere l’inceneritore), ma che politici dello stesso colore della Regione, che ha fatto l’accordo, giochino all’accusa contro l’amministrazione corianese della Spinelli solo per qualche voto arrabbiato in più, fa perlomeno sorridere, se non proprio piangere.
Intanto sulle colline riminesi sta nascendo una nuova repubblica. È quella di Montefiore. Dal primo gennaio 2016 i sei comuni della Valconca – Morciano, San Clemente, Gemmano, Saludecio, Mondaino, Montegridolfo -hanno sottoscritto un accordo per la gestione associata dei servizi demografici, nei quali sono ricompresi anagrafe, stato civile, elettorale e leva, e hanno trasferito all’Unione della Valconca le funzioni e il personale. Montescudo e Montecolombo non hanno per ora aderito perché impegnate nella fusione. Montefiore è l’unica mancante. Perché? Chiedetelo alla signora Sindaco.
A tutti invece noi vorremmo chiedere: possiamo smettere il giochino delle parti?

Giovanni  Tonelli