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Avanti con lo spirito di don Oreste

“La teologia… non può che nutrirsi della preghiera contemplativa, in altri termini dell’unione affettiva del cuore e della mente con Dio”. Anche se le parole del Papa, riferite San Bernardo da Chiaravalle e della sua disputa con Abelardo, non erano riferite in particolare ai gruppi accorsi in piazza San Pietro, era facile ritrovarvi una consonanza con la spiritualità di don Oreste Benzi, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII (comunità presente in massa all’interno del colonnato). Anche don Oreste, infatti, come Bernardo per la teologia, poneva alla base del suo agire la contemplazione e l’unione a Cristo.
L’occasione per la Comunità di incontrare il Pontefice nell’udienza generale del 4 novembre, è stata quella del secondo anniversario della morte del fondatore, avvenuta il 2 novembre di due anni fa.
Per la Comunità Papa Giovanni partecipavano circa tremila persone, provenienti da ogni parte d’Italia, con qualche presenza di missionari in transito. A guidarli il responsabile generale Paolo Ramonda. Insieme con loro i vescovi di Rimini, mons. Francesco Lambiasi, e di Cesena, mons. Antonio Lanfranchi.
Particolarmente nutrita la delegazione riminese con più di 500 persone. Fra questi il presidente della Provincia Stefano Vitali e i responsabili delle zone che fanno riferimento alla Diocesi: Gigi Gironi, Valerio Giorgis, Gogliardo Ferri, Monica Zanni. E poi, naturalmente, case famiglia, comunità terapeutiche, centri di lavoro, cooperative, famiglie e giovani. Tutti con molto entusiasmo ed un po’ di timore per il cielo coperto. Ma il cielo è stato clemente e la pioggia è cessata poco dopo che la Comunità ha cominciato a prendere posto ed è ripresa dopo l’udienza. Per la cronaca, la stessa cosa era successa quando la Comunità si era recata a Roma, sempre nel nome di don Oreste, per manifestare per le schiave della prostituzione.
Dopo consueto giro della piazza sulla “Papamobile” per un incontro un po’ più ravvicinato con la folla, il Pontefice ha tenuto la sua catechesi che, nelle udienze del mercoledì, passa in rassegna grandi figure della storia della Chiesa. Come già detto, ha parlato di Bernardo da Chiaravalle e delle dispute con Abelardo, fondatore della filosofia scolastica.
Poi il giro di saluti nel quale, suscitando grande entusiasmo, ha detto: “Rivolgo ora un pensiero speciale alla Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata dal compianto don Oreste Benzi, morto due anni or sono. Cari amici, la feconda eredità spirituale di questo benemerito sacerdote sia per voi stimolo a far fruttificare nella Chiesa e per il mondo la provvidenziale opera da lui iniziata a favore degli ultimi della nostra società. Vi accompagno volentieri con la preghiera”.
Poi, terminata la parte pubblica dell’udienza il Pontefice ha salutato i Vescovi presenti e i responsabili dei gruppi, fra i quali Giovanni Paolo Ramonda, responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII, che gli ha presentato una ragazza uscita dalla schiavitù della prostituzione e lo ha invitato a venire a Rimini a visitare le strutture della Comunità.
L’udienza ha avuto una gradita appendice nella Santa Messa presieduta nel pomeriggio in San Pietro dal cardinale Angelo Comastri, che nell’omelia ha parlato dei suoi incontri con don Oreste e di alcuni episodi, come quello in cui consigliava a una coppia in crisi, come suo solito, di adottare un bambino, meglio se handicappato.

Riccardo Ghinelli