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Al servizio di una Chiesa vicina

La Chiesa di Rimini è in festa. Domenica 27 gennaio alle ore 17,30 in Cattedrale il Vescovo ordinerà Diaconi Permanenti Luigi, Mauro, Daniele e Raul. Con loro, i Diaconi permanenti in Diocesi diventano 39, mentre altri 26 sono in cammino.
I nuovi quattro diaconi ci raccontano con semplicità come è nata questa chiamata.

Mauro Vanni
Abita a Riccione nella parrocchia “Gesù Redentore” Riccione alba. È nato a Riccione l’8 aprile 1964, sposato dal 1990 con Maria Beatrice Pezzei. Hanno tre figli, Chiara che frequenta il terzo anno di giurisprudenza a Bologna, Caterina il quinto anno al liceo classico “Dante Alighieri” di Rimini e Pietro, il primo anno nello stesso liceo. Insieme alla famiglia gestisce da quindici anni una spiaggia a Rimini, il Bagno 62, ed è da quattro anni presidente della cooperativa bagnini di Rimini sud.

Gesù ha bussato tante volte alla mia porta per tenermi con lui, tante volte è venuto a cercarmi nei miei deserti, anche attraverso i suoi “ministri “. Padre Pio e Santa Teresina del Bambin Gesù sono stati i miei tutori fin da quando ero bambino e mia mamma che con le sue preghiere ha sempre vigilato su di me. Io e Beatrice ci siamo conosciuti all’età di 9 anni al catechismo e nell’arco della nostra vita abbiamo incontrato tante persone innamorate di Gesù che ci hanno aiutato nel nostro cammino di fede, ma mai nessuno ci aveva parlato del diaconato, fino a quando con don Tonino circa 15 anni fa abbiamo formato in parrocchia un gruppo di spiritualità con le famiglie della parrocchia, che ha aiutato tanto la nostra coppia nel cammino di fede e a prendere coscienza della nostra vocazione matrimoniale. Grazie a tanti incontri ed esperienze, io e Beatrice abbiamo incominciato a conoscere i diaconi, a familiarizzare con loro e in alcuni casi è nata un vera e propria amicizia. Di pari passo nasceva in me il desiderio di conoscere la Sacra Scrittura e questo mi ha spinto ad iscrivermi all’Istituto di Scienze religiose della nostra diocesi. Tutto ciò a noi è servito per accrescere una conoscenza maggiore dell’amore di Gesù.
Quando don Tonino mi propose di iniziare il cammino propedeutico per il diaconato, il nostro sì non fu solo un sì obbediente e di abbandono, ma ci sembrava compiersi un disegno iniziato tanto tempo prima. L’ordinazione consacra e ufficializza l’intento mio e di Beatrice di donare la nostra vita alla Chiesa. È un passo importante per noi e i nostri figli perché dona alla nostra famiglia una grazia grande. È anche una grande responsabilità perché nell’immaginario collettivo un bagnino che sceglie la vocazione del diaconato suscita molto interesse, ma Gesù stupisce sempre.
In parrocchia sono membro del consiglio pastorale e svolgo diversi servizi nell’ambito della gestione della parrocchia. Essendo accolito servo nelle diverse funzioni liturgiche, da due anni sono membro del consiglio di Pastorale Sociale per il turismo della nostra diocesi. Beatrice da diversi anni collabora in parrocchia come catechista.
Mauro e Beatrice

Luigi Brusi
È nato a Cesena il 23 luglio 1965 e ha sempre vissuto a San Mauro Pascoli. Dal 1995 è sposato con Orietta Vernocchi. Hanno tre figli, Elia (16 anni), Marco (12 anni), Luca (10 anni). Dal 1993 lavora come impiegato bancario.

Il mio approccio all’itinerario verso il diaconato è avvenuto per gradi. Il diacono Cesare Giorgetti e la moglie Rita hanno rivolto la proposta a me e a Orietta nel 2006. In quell’occasione, confrontandoci con loro, abbiamo scoperto che era anzitutto necessario ridefinire gli equilibri della nostra coppia. Abbiamo iniziato quindi un percorso all’interno del Gruppo Famiglie parrocchiale. Nel 2008 ci è stata rinnovata la proposta e in quell’occasione, preso atto del cammino fatto come famiglia, ci siamo dichiarati disponibili. Abbiamo iniziato a frequentare il Gruppo Propedeutico per il primo discernimento e, dall’anno successivo, sono entrato come aspirante nella comunità diaconale. Il 19 febbraio 2012 sono stato ammesso fra i Candidati.
Tra le tante definizioni del diacono, quella che preferisco è “ministro della soglia”. Il diacono vive nel mondo le relazioni quotidiane – famiglia, lavoro, amicizie, vicinato… – ed è al tempo stesso un ministro ordinato della Chiesa. Per questo egli si colloca idealmente sulla soglia, tra la chiesa e la piazza, come ponte tra Chiesa e mondo, per portare nella Chiesa “le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi” (Gaudium et Spes) e per portare nel mondo l’azione della Chiesa, ossia l’annuncio e il dono di Cristo Signore.
In queste coordinate si può anche riassumere il cammino di discernimento e di formazione al Diaconato che Orietta ed io abbiamo compiuto. Parlo di un cammino che abbiamo compiuto perché, se è vero che il sacramento dell’Ordine è impartito solamente agli uomini, è altrettanto vero che, per il diacono sposato, il ruolo della moglie è fondamentale, sia nel tempo di preparazione sia, in seguito, nell’esercizio del ministero.
Attualmente il nostro impegno principale in ambito ecclesiale è l’attività con il Gruppo Famiglie della nostra Parrocchia, del quale siamo responsabili formativi. Attraverso questo servizio abbiamo la possibilità di offrire ad altri sposi le occasioni, che sono state offerte a noi, di crescita nella fede e nel rapporto di coppia. Viviamo le iniziative e le relazioni all’interno del Gruppo cercando, con l’aiuto del Signore, di condividere tutti i tesori raccolti lungo il nostro percorso.
<+FirmaCoda>Luigi Brusi
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Raul Papini
Raul Maria Papini, è nato il 27 agosto 1951 ed è impiegato presso una società di Riccione. Da 40 anni è sposato con Liviana Leardini, di professione parrucchiera; hanno due figlie anch’esse sposate, Erika che abita a San Martino Montelabate (Rimini) e Natascia che vive da circa 20 anni in Australia. Nonno di tre nipotini: Angelica di 13 anni, Giuditta di 8 e Eugenio di 4 anni.

Prima di intraprendere questo cammino di discernimento e far maturare la mia fede, ero musicista/tastierista/cantante in un gruppo musicale abbastanza affermato. La mia fede cristiana si esprimeva solo con una preghiera, questa sempre incessante e una saltuaria frequenza alla Santa Messa.
Nel 1995 il Buon Dio ha messo sulla mia strada un santo sacerdote, don Probo Vaccarini. Cominciò a seguirmi e guidarmi spiritualmente, tanto che spesso mi ripeteva sorridendomi: «aspiro a farti diventare santo, perché Gesù ci vuole così come Lui stesso è». Ebbene, a farmi diventare santo non gli è riuscito ma ha cambiato ugualmente la mia vita tanto da farmi dire con la parola e con la vita “Sì, voglio Te Signore, voglio seguirti dove e come vorrai. Eccomi, plasma la mia vita come la vuoi“.
Così cominciai a frequentare assiduamente la mia parrocchia, San Lorenzo in Strada di Riccione; sotto la guida di don Tarcisio Giungi cominciai ad intraprendere un cammino di conversione e di discernimento vocazionale, tanto che don Tarcisio mi invitò a pensare al diaconato. Cosa voleva dire? Non avevo una idea chiara di che cosa e chi fosse il diacono, tanto più come uomo sposato. Certamente, quando lo proposi a mia moglie, non solo non fece salti di gioia, anzi cercò subito di disilludermi. Cominciai il cammino con una chiara consapevolezza: “Se è cosa mia si smonterà tutto e questo castello sarà solo sabbia ma, se è volontà di Dio, non possiamo metterci in conflitto”. Piano piano io e mia moglie Liviana, cominciammo a camminare insieme, verso questo disegno del Signore, a maturare questa vocazione e la scelta del diaconato, a pensare e pregare insieme. Nel 2000, ho intrapreso il cammino di formazione verso il diaconato e gli studi teologici all’ISSR, con non pochi ostacoli, motivati da malattie in famiglia, lavoro, impegni in parrocchia sempre più consistenti ecc. Grande aiuto ho trovato e trovo nel mio direttore spirituale don Cristian.
Da circa 14 anni sono in parrocchia referente della comunità e della chiesa di Betania, responsabile laico del Gruppo di Preghiera di Padre Pio, nonché membro della Consulta Diocesana delle Associazioni laicali, movimenti e associazioni, rappresentando i Gruppi di Preghiera di Padre Pio della Diocesi. Sono Accolito e Lettore, membro in parrocchia dei Consigli Pastorale e degli Affari Economici. La cosa che mi ha arricchito e arricchisce di più è la visita ai malati o anziani con i quali c’è un stupendo rapporto al quale non vorrei mai rinunciare.
Ora che è arrivato il momento dell’ordinazione a diacono posso solo dire «GRAZIE per avermi chiamato.»
Raul e Viviana

Daniele Pagliarani
Nato a Pesaro il 15 settembre1958 è cresciuto a Cattolica, dove nella parrocchia di san Pio V ha ricevuto i sacramenti dell’iniziazione cristiana ed ha intrapreso il cammino scout. Lì ha conosciuto Monica, che ha sposato nel 1981. Hanno sei figli: Giovanni, Susanna, Maddalena, Rachele, Marco e Samuele e la prima nipotina Giuditta.

Dopo i primi anni vissuti a Cattolica, abbiamo sentito un forte desiderio di cambiare completamente il nostro stile di vita, lasciando alcune sicurezze come la casa, la vicinanza dei famigliari, gli amici e ci siamo trasferiti nell’entroterra romagnolo, aprendo una vecchia Canonica situata nelle colline tra san Clemente e Coriano, innestandoci, così, nel mondo rurale e contadino. Lì, sperimentando la bellezza di una vita sobria e semplice, ne abbiamo gustato anche il silenzio, maturando in esso la nostra vocazione alla preghiera e alla famiglia.
Dopo qualche anno abbiamo conosciuto la comunità di Montetauro e tramite essa il grande dono che il Signore ha fatto alla sua Chiesa, quello, cioè, della lectio divina. Così nell’approfondire quotidianamente la Parola di Dio notavamo come essa ci interpellava e ci edificava. In quegli anni, abbiamo scoperto anche la nostra vocazione al servizio, inteso non solo come catechesi e animazione liturgica nella chiesina adiacente alla canonica, ma anche come missione, portando in mezzo alle famiglie e alla gente del posto il volto meno conosciuto ma, autentico, della Chiesa. Inculturando, cioè, la fede nella vita quotidiana della gente. Questo avveniva prima di tutto nella piccola frazione di Castelleale dove vivevamo, poi, negli anni successivi nelle parrocchie di san Clemente e sant’Andrea in Casale, dove abbiamo prestato servizio per dieci anni, io come lettore e accolito e Monica come catechista.
In quegli anni mi fu chiesto di diventare accolito, ma il mio padre spirituale mi chiese di aspettare nella prospettiva di un futuro diaconato. Tuttavia il Signore aveva predisposto per noi un cammino più lungo e travagliato da vari eventi e prove, prima di confermare questa scelta. Dal 2009 siamo tornati ad abitare a Cattolica, dove io lavoro dal 1994 come perito, presso l’Ufficio Tecnico del Comune e Monica come insegnante di sostegno (precaria) presso le Scuole Elementari. Attualmente svolgo il mio ministero presso la parrocchia di san Benedetto, dove sono stato accolto con affetto da tutte le persone e in particolare dal parroco, con il quale ho riscontrato la medesima sintonia circa la Parola di Dio, l’Eucarestia e la celebrazione liturgica quali perni e fonti di tutta la formazione ed il cammino spirituale, personale e comunitario.

Daniele e Monica