Home Vita della chiesa A quel pozzo Lui mi stava aspettando

A quel pozzo Lui mi stava aspettando

Quel mezzogiorno in cui il sole picchiava più forte del solito, e la sete ti bruciava la gola, Lui ti ha chiesto un sorso d’acqua fresca e tu ti sei ritrovata con una sorgente “dentro”. (Tutti i figli di Dio hanno le mani, A. Pronzato)
Sì, Lui ti chiede un sorso d’acqua fresca e ti ritrovi con una sorgente “dentro”…. Questa è l’esperienza che fa colui che risponde alla chiamata del Signore.

L’esperienza della Samaritana è un po’ l’esperienza di ogni uomo e di ogni donna ed è immagine di quello che è stato il mio incontro con il Signore.
Se chiudo gli occhi e ripenso al cammino fatto fino ad ora, non è difficile vedere come Dio ha abitato ed abita la mia storia, come Egli mi si è manifestato e continua a manifestarsi attraverso eventi e persone…
Eventi e persone, prima fra tutti la mia famiglia, focolare in cui la fede si è alimentata: è qui che ho assaporato cosa significa amore, perdono, condivisione, sacrificio; è qui che ancora oggi continuo ad attingere luce e calore, è qui che ancora oggi i miei occhi spesso si fermano a guardare per comprendere meglio cosa significa donarsi e donare.

Eventi e persone … sì, lì il Signore si manifesta: gli incontri in parrocchia, le uscite e le riunioni con gli scout, il confronto con don Giuseppe, mio parroco e direttore spirituale, l’incontro con gli anziani malati che desideravano ricevere la comunione, il servizio e la preghiera a Montetauro… poi finalmente l’esperienza in Caritas a Rimini e l’incontro con le Figlie della Carità, le “cene” e la preghiera insieme a loro, il viaggio a Medjugorie, la missione in Eritrea, il mese di convivenza alla Casa Provinciale delle Figlie della Carità a Siena. Questi i diversi pozzi dove Gesù stava seduto ad aspettarmi… non è stato facile vederlo, sembrava uno straniero, non è semplice individuare il suo volto… ti appare come qualcuno che chiede e ti senti essere qualcuno che dà. Nel momento in cui stendi il braccio e, a fatica e con mille ma, se e però, gli doni un sorso d’acqua, ecco che senti la situazione ribaltarsi: in realtà scopri che Lui è colui che dona e tu senza nemmeno chiedere ti ritrovi piena di tutto, ti ritrovi una sorgente dentro.
Sì, eventi e persone sono state la manifestazione di Dio nella mia vita.

È appena passato il Natale e questo grande mistero ci dice proprio questo. Dio entra nella storia, entra nella vita di ciascuno di noi per illuminarla, per donarle senso e pienezza. Sono entrata a far parte delle Figlie della Carità di San Vincenzo de Paoli il 27 novembre 2006 e sabato 8 dicembre 2012, dopo sei anni dall’ingresso nella Compagnia, ho pronunciato i miei primi voti.
In questi primi anni di donazione il Signore ha continuato a manifestarsi attraverso eventi e persone: la preghiera e l’Eucarestia quotidiana, la vita fraterna in comunità, il servizio in mezzo ai bambini e alle famiglie nella scuola, con i ragazzi in parrocchia, i poveri per la strada … sono questi i pozzi dove ogni giorno lo incontro, sono questi i pozzi dove continuo ogni giorno ad attingere acqua e a dissetarmi… e quella sorgente che Lui ti aveva posto dentro sembra non prosciugarsi mai anzi senti che proprio grazie alle persone che hai attorno trabocca dal tuo piccolo cuore sempre più in abbondanza. Magnificat!

Non voglio nascondere che mentre si cammina per raggiungere il pozzo tante volte si rischia di cadere, di fermarsi, si rischia di perdere l’orientamento… ho sperimentato anche questo, ho sperimentato di essere una persona fragile e bisognosa. Anche le cadute quotidiane fanno parte di quegli eventi in cui il Signore si manifesta. Devo ammettere che questi sono i momenti più fecondi della nostra vita se sappiamo alzare lo sguardo e accorgerci che in quei momenti è il pozzo stesso che si muove e ci viene incontro. Quanto stupore e gioia nel cuore si prova quando, ferita e stesa a terra, alzi lo sguardo in alto ed ecco, ancora una volta lì, seduto sul pozzo ad aspettarti, ci trovi Gesù. Magnificat!

Il tuo cuore riprende a battere forte, senti che quella sorgente ha la freschezza e il sapore dell’eternità, allora ti alzi e corri, corri piena di gioia perché hai voglia di gridare a tutti il tesoro trovato al pozzo, hai voglia di condividere con tutti quell’acqua che ti ritrovi dentro. Eventi e persone ti portano ad un incontro, un incontro capace veramente di cambiare la tua vita e nasce nel cuore un naturale desiderio di “raccontare”, in cuore desideri che la vita di ogni uomo possa essere trasformata, che ogni uomo possa sentirsi dissetato e amato come te. L’amore ricevuto ti porta a donare e ad annunciare, questo diventa un bisogno! Sento vere dentro di me le parole di San Vincenzo: “Non mi basta amare Dio se il mio prossimo non lo ama”.

Elisabetta Castellani