Da almeno quattro mesi non percepiscono alcuna retribuzione. Alcuni addirittura dallo scorso giugno. Sono altamente arrabbiati, per non dire inferociti, i dipendenti della Tecnoambiente Srl. di Santarcangelo, azienda collegata al settore dell’edilizia (uno dei più in sofferenza attualmente, anche in provincia di Rimini) che si occupa di lavori stradali, fognature, acquedotti, ecc.
Le organizzazioni sindacali Filca Cisl e Fillea Cgil, in una nosta stampa, denunciano la difficile situazione dei dipendenti rimasti in forza presso la ditta clementina. Dopo quasi due anni dalla complicata trattativa che ha visto i due sindacati riminesi indurre la ditta di Santarcangelo ad aprire la cassa integrazione (esauritasi lo scorso giugno), diversi lavoratori sono tornati a bussare alla porta delle organizzazioni sindacali lamentando di non percepire le dovute retribuzioni da diverso tempo.
Inoltre sembra, proseguono i sindacati, che le persone che all’origine della crisi amministravano la Tecnoambiente, abbiano creato quattro nuove imprese destinate a operare nello stesso campo. La preoccupazione dei dipendenti, a questo punto, è che l’azienda si spogli di beni e mezzi che garantirebbero loro il recupero delle retribuzioni arretrate e della liquidazione maturata.
Un ulteriore elemento aggravante è dato dal fatto che l’azienda si è rifiutata di incontrare i sindacati nonostante la richiesta scritta del 23 gennaio scorso, inoltrata da Cgil e Cisl “allo scopo di richiedere nuovi ammortizzatori sociali idonei ad assicurare un salario seppur esiguo ai dipendenti”. Non solo. Filca Cisl e Fillea Cgil segnalano anche la scarsità di maestranze qualificate che, ad avviso dei sindacati, non offrirebbe garanzie di una sicurezza adeguata per tutte le fasi lavorative e chiedono un confronto con l’azienda per valutare congiuntamente la prospettiva economica e organizzativa generale. (c.z.)