E’ morto il decano della comunità sacerdotale riminese. Don Luigi Sarti, aveva 95 anni. Il funerale, in programma lunedì 29 settembre alle 15 nella chiesa della Colonnella, a Rimini, sarà presieduto dal Vescovo Monsignor Nicolò Anselmi.
Nato a Rimini il 21 dicembre 1930, don Luigi era stato ordinato sacerdote il 10 luglio 1955 dal Vescovo Emilio Biancheri.
Don Luigi Sarti era molto stimato e apprezzato per il suo carisma dai confratelli preti. A ricordarlo, con grande affetto, don Concetto Reveruzzi, il parroco della Colonnella, zona pastorale in cui don Luigi, cappellano militare (era anche stato nominato colonnello), ha svolto servizio per lunghi anni. Da 10 anni i due sacerdoti vivevano insieme.
Nato a Rimini il 21 dicembre 1930, don Luigi era stato ordinato sacerdote il 10 luglio 1955 dal Vescovo Emilio Biancheri.
Don Luigi Sarti era molto stimato e apprezzato per il suo carisma dai confratelli preti. A ricordarlo, con grande affetto, don Concetto Reveruzzi, il parroco della Colonnella, zona pastorale in cui don Luigi, cappellano militare (era anche stato nominato colonnello), ha svolto servizio per lunghi anni. Da 10 anni i due sacerdoti vivevano insieme.
“Don Luigi, grazie per il tuo esempio di cristiano, di sacerdote e di uomo – scrive don Concetto Reveruzzi – Fin dai tempi del primo parroco Don Fausto Zannoni, passando per i successori (Don Andrea Turchini, Don Antonio Moro, Don Fabrizio Uraldi e con tutti i seminaristi e sacerdoti che si sono affiancati), sei stato sempre al servizio, disponibile per qualsiasi impegno, ma soprattutto grazie perché con il tuo spirito saggio, corretto e autentico, hai saputo donare un amore bello e profondo alla Chiesa. Grazie per il tuo amore a Maria: l’hai pregata e onorata tante volte in questa Chiesa. Grazie per il tuo amore alla Confessione, per la tua disponibilità all’ascolto, all’accoglienza, che dava Speranza“.
“Grazie Perché, hai testimoniato anche il buono della vita militare, tu sei stato un colonnello (!): il tuo portamento, la tua discrezione, il tuo senso di responsabilità e di obbedienza, il rispetto dell’autorità ma anche l’attenzione ai fragili e ai malati!”.

