Il Vescovo Nicolò: “è uno strumento di partecipazione e di corresponsabilità di grande valore
L’8 per mille? È una firma per tutta la comunità. Uno strumento di partecipazione e di corresponsabilità di grande valore. Perché decidere con una firma al momento della dichiarazione dei redditi di destinare l’8 per mille alla Chiesa cattolica?
Lo abbiamo chiesto al Vescovo di Rimini, mons. Nicolò Anselmi.
“La firma per l’8 per mille non è una tassa ma esprime un’appartenenza. L’8 per mille del gettito fiscale non è una tassa in più che grava sulle tasche del contribuente, ma una quota che ogni cittadino paga in ogni caso: lo Stato italiano gli abda, al momento della dichiarazione dei redditi, la decisione a chi e dove destinarlo.
La firma dell’8 per mille esprime dunque la corresponsabilità di tutti nella vita della comunità cristiana. Le scelte che essa compie nelle sue opere di carità e di vicinanza non vanno a vantaggio solo di chi crede o frequenta abitualmente la vita ecclesiale, ma sono indirizzate a tutti indistintamente. Aiutando soprattutto chi si trova in situazione di bisogno.
Queste opere sono il frutto di una fede non indiaerente a ciò che accade attorno a lei, e sono vitali per la tenuta sociale del Paese”.
Come la Chiesa riminese utilizza i fondi dell’8 per mille?
“I contributi ricevuti nel 2024 (8 per mille ordinario e straordinario) ammontano a 1.604.708 euro e vengono distribuiti coerentemente con quanto stabilito dallo Stato. Oltre un terzo del contributo è utilizzato per opere di carità, un terzo è impiegato per iniziative in campo educativo (ad esempio per andare incontro alle nuove generazioni e costruire con loro il presente e il futuro) e un terzo per il mantenimento e il restauro degli edifici di culto (beni che non sono esclusivi della Chiesa cattolica ma di tutta la comunità civile, si pensi solo al Tempio Malatestiano) e per il sostentamento del clero”.
A proposito di carità, i bisogni sembrano aumentare.
“Le opere caritative messe in campo dalla Chiesa riminese sono numerosissime e necessarie, perché rispondono ad un bisogno reale.
Cito, ad esempio, le attività della Caritas diocesana. La mensa oare oltre 100 pasti al giorno per 365 giorni l’anno. Ma anche l’accoglienza dei migranti, la cura dei nonni, gli alloggi per persone senza fissa dimora e senza tetto, i centri d’ascolto, gli ambulatori solidali e tante altre iniziative. Senza dimenticare che la Caritas non è solo quella diocesana ma una rete diausa di bene, di accoglienza e di relazione diausa sul territorio. Stiamo parlando di oltre 70 Caritas parrocchiali e interparrocchiali con decine e decine di volontari all’opera”.
Il contributo all’8 per mille alla Chiesa cattolica negli anni è sceso. Aumentano invece le fake news. Ad esempio che la Chiesa cattolica è ricca e non paga l’Imu.
“La Chiesa cattolica è ricca sì, di opere d’arte, di storia e di fede, ma si tratta di opere che richiedono un costo notevole per essere mantenute e fruite.
Il Duomo di Rimini solo di manutenzione ordinaria costa oltre 100.000 euro l’anno.
Per quanto riguarda il pagamento dell’Imu, l’esonero riguarda oratori, chiese e mense per i poveri, ambienti utilizzati esclusivamente per finalità religiose e caritative. Un esonero che riguarda però non solo la Chiesa cattolica ma tutte le confessioni religiose, partiti politici, sindacati, associazioni sportive e tutte le realtà che rispettano le condizioni previste dalla legge.
Coloro che firmano per l’8 per mille alla Chiesa cattolica di coloro che la frequentano abitualmente, perché si fidano della Chiesa cattolica, ne apprezzano l’operato per le fasce deboli, i poveri, i giovani e il patrimonio culturale”.
Le parrocchie riminesi potrebbero sensibilizzare maggiormente su questo tema?
“Firmare per l’8 per mille per la Chiesa cattolica esprime una appartenenza ad una comunità, ad una famiglia che si mobilita e si rimbocca le maniche per il bene di tutti. È uno scendere in campo senza pagare una tassa ulteriore ma utilizzando una strumento di partecipazione molto importante con il quale ciascuno può dare il suo prezioso aiuto”.