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Integrazione e accoglienza – Protetto. Rifugiato a casa mia

Protetto.-Rifugiato-a-casa-miaProtetto. Rifugiato a casa mia –  La Caritas Diocesana di Rimini cerca 6 famiglie disponibili ad aprire la propria casa a 6 ragazzi profughi (uno per famiglia) e a sperimentarsi nell’accoglienza di persone provenienti da contesti e culture diverse.
Si tratta di un progetto sperimentale, organizzato in collaborazione con l’Ufficio diocesano per la Pastorale della Famiglia, dal titolo “Protetto. Rifugiato a casa mia”.
“L’obiettivo – spiega Luciano Marzi, coordinatore del progetto – è aprire canali di accoglienza diffusa che non siano necessariamente istituzionali, attraverso il coinvolgimento della comunità disposta a offrire una risposta temporanea, ma significativa, al processo di inclusione di sei persone che vivono la condizione di rifugiati”.
“Con questo intervento, – ci dice il diacono Cesare Giorgetti – la Caritas invita la comunità a “farsi prossima” di fronte ai bisogni di queste persone e superare l’idea che l’accoglienza sia appannaggio solo delle associazioni caritative”.
Il progetto prevede un periodo di accoglienza di sei mesi, eventualmente prorogabile, durante il quale la Caritas accompagnerà la famiglia nell’attività, con momenti di verifica e supporto continui. Infatti coloro che vengono proposti per l’accoglienza sono già stati seguiti dalla Caritas nei suoi progetti. Per aiutarli maggiormente nel loro cammino di integrazione e di raggiungimento di una maggiore autonomia, si è pensato che l’esperienza di crescita più efficace fosse quella all’interno di un contesto familiare, luogo privilegiato di relazione e di crescita.
Non è la prima volta che la Caritas punta sulla centralità della famiglia come luogo privilegiato di accoglienza: anche con “Operazione Cuore”, che opera con successo da molti anni tra Rimini e lo Zimbawe, fornisce cure e assistenza ai bambini cardiopatici di Mutoko che necessitano di delicati interventi chirurgici, grazie alla collaborazione di molte famiglie disponibili a ospitare i piccoli e le loro mamme nel periodo precedente all’operazione e nella degenza post ospedaliera.
Il progetto “Protetto. Rifugiato a casa mia” si propone da un lato, per i ragazzi accolti, il raggiungimento di una maggiore autonomia attraverso l’ospitalità presso le famiglie della comunità cristiana, dall’altro lato, per le famiglie, la possibilità di vivere, attraverso la convivenza con persone provenienti da altri paesi, un’esperienza unica di solidarietà e condivisione.
Per maggiori informazioni o per segnalare il proprio interesse ad essere parte del progetto come famiglia ospitante, contattare la Caritas di Rimini (0541/26040, chiedere di Luciano o Cesare). (cz)