Home Sport Una bufera su Rimini-Pescina. Si gioca sabato 13 febbraio

Una bufera su Rimini-Pescina. Si gioca sabato 13 febbraio

Una farsa. Una grande, gigantesca, farsa. Perché che domenica scorsa, Rimini e Pescina, non avrebbero potuto giocare, era chiaro a tutti. Tranne che a una persona: il signor Saia di Palermo. Che alle 14.20 si è presentato sul terreno bianco, che più bianco di così non si poteva, del “Romeo Neri” addirittura in maniche corte. Negli spogliatoi non ha neppure chiesto un parere ai due capitani come di solito si fa in questo tipo di casi. No, lui ha deciso comunque di provarci per poi, dopo appena sedici minuti, sospendere la partita per impraticabilità del campo. Ma và? Guarda un po’ che sorpresa! A maledirlo non sono stati solo i giocatori ma anche quei pochi, eroici, tifosi che erano arrivati allo stadio, magari convinti di fare solo una bella passeggiata sotto la neve e che invece il signor Saia ha “costretto” al freddo e al gelo. Tantè. Una volta fatta una bella doccia calda, i dirigenti delle sue società si sono messi intorno a un tavolino e hanno cercato una possibile data per il recupero della gara che è stata trovata in pochissimo tempo: sabato 13 febbraio (al momento di andare in stampa manca l’ufficialità). Stesso campo, stesso orario, stessi giri di lancette. Novanta. E sì, perché in Lega Pro non c’è lo stesso regolamento che vige in serie A e in serie B e che vuole che il recupero inizi dal minuto in cui si era fermata la partita (ricordate Modena-Rimini dello scorso campionato sospesa per nebbia?). Tornando a quei sedici minuti, ai più attenti non sarà di certo sfuggito un particolare: tra i titolari e tra i panchinari non figurava il nome di Davide Matteini. Qualcuno ha subito fatto due più due, riprendendo le parole di Mauro Melotti che alla vigilia della gara aveva detto “domani ci sarà una sorpresa”. Vuoi vedere che la sorpresa è che il Rimini è riuscito a liberarsi di Matteini? A pensare male, lo si sa, si fa peccato e infatti il tecnico ha subito spento qualsiasi focolaio di polemiche: “Davide era nei 18, ma in serata (sabato, ndr) ha avuto problemi fisici legati a tracce di sangue nelle urine e il medico gli ha impedito di scendere in campo in attesa di fare ulteriori esami”. Quindi, scartata l’ipotesi addio dell’ex attaccante dell’Empoli, qual’era l’annuncio di Melotti? E soprattutto, c’era davvero un annuncio? La sensazione è che l’allenatore biancorosso abbia un po’ giocato per distogliere l’attenzione da una gara fondamentale per i suoi giocatori. “La notizia ve la darò al termine della prossima gara” ha detto salutando tutti. Chi vivrà, vedrà.

Francesco Barone