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Turismo in libertà

I soldi per il Capodanno? Prendiamoli da quelli destinati alla rete fognaria, che ci scappano anche tre-quattro Notti Rosa, una per ogni mese dell’estate. Fermi fermi fermi, era solo una provocazione. Mi spiego meglio: qualcuno forse avrà saputo che pure la città abruzzese di Vasto, centro turistico di discrete proporzioni, ha avuto in estate problemi di scarichi a mare. Anche perché, come Rimini, non dispone di reti separate. Laggiù non sono mancate polemiche e dibattiti, nonché paragoni con l’illustre capitale balneare. E un politico locale, lamentando la scarsa movida cittadina, ha spiegato che “se anche a Rimini manca il mare, per il vacanziero non ci sono problemi: le attrattive sono tante. Ma se invece a Vasto manca il mare, cosa rimane?”. Insomma, da noi ci si arrovella su come risolvere il problema, e questi se ne vengono fuori che del mare potremmo anche fare senza. Un paradosso, quello del politico vastese, che rende l’idea di come il turismo cambi a seconda di chi lo interpreta. Il problema è quando non sono le opinioni, ma i numeri a cambiare a seconda dei punti di vista. Basta leggere i giornali di questa settimana: prima, per la Riviera, una stagione da pianto greco. Poi un trionfo su tutta la linea. Forse dovremmo stare più attenti: siamo quelli che del turismo hanno fatto una materia universitaria, e invece a volte si parte con la gara a chi la spara più grossa. È vero che il turismo non può essere una scienza esatta, ma nemmeno chiacchiere in libertà, se no non si viene presi sul serio. Parafrasando un vecchio spot: turismo fai da te? Ahiahiahiahi