Home Attualita Rifiuti, addio Tari: chi meno ricicla più paga

Rifiuti, addio Tari: chi meno ricicla più paga

rifiuti_lattine

Anno nuovo, nuova bolletta. Per i cittadini di San Giovanni in Marignano, il 2017 potrebbe essere l’anno della svolta per una delle azioni più comuni di tutti i giorni, come buttare l’immondizia. Dal 1° gennaio addio Tari: arriva la “tariffa puntuale” applicata e riscossa direttamente dal gestore del servizio (Hera) e non più dal Comune. Cosa cambia per il cittadino? In bolletta si troverà una quota fissa, calcolata in base ai metri quadri e, per le utenze domestiche, al numero di componenti della famiglia (come in passato), e in più una quota variabile legata alla quantità di rifiuti indifferenziati che si stima vengano conferiti. Come avviene la stima? In base al numero di componenti, per la famiglia, e alla dimensione del contenitore in dotazione, per le attività. Un esempio: se la famiglia è composta da una sola persona, si prevede che la calotta per l’indifferenziata venga aperta fino a 26 volte in un anno, poco più di due volte al mese; se le persone sono due si sale a 40, se tre a 47 (circa un conferimento ogni otto-nove giorni), per quattro persone la soglia è 57, per cinque 61, per sei 65, e così via. Superare il numero assegnato comporterà il pagamento di un conguaglio l’anno successivo (quota variabile aggiuntiva). La lettera che annuncia ai marignanesi il debutto della Tariffa puntuale è già in distribuzione, l’Amministrazione ha in serbo anche più incontri pubblici, ma a qualcuno la novità “puzza”: ok incentivare la differenziata, ma perché fissare dei tetti così bassi – quasi impossibili da rispettare, per qualcuno – per i conferimenti con la chiavetta? Si teme alla fine una bolletta più salata.

San Giovanni in Marignano è il primo comune della provincia riminese ad adottare questa sperimentazione. In regione solo Budrio ha fatto altrettanto. Per ora. L’assessore marignanese all’Ambiente, Nicola Gabellini, difende la scelta a spada tratta: “Si inserisce all’interno di una normativa regionale ben precisa che stima entro il 2020 un aumento della differenziata al 73% ed una diminuzione della produzione pro-capite di rifiuti del 20-25%”. Entro il 2020, aggiunge, la Tariffa puntuale sarà un passaggio obbligatorio per tutti i comuni emiliano-romagnoli, a beneficio dell’ambiente ma anche delle tasche dei cittadini: “Se ci si atterrà al numero di conferimenti fissato per l’indifferenziata, la bolletta sarà mediamente inferiore”.
Perché non potenziare il porta a porta, si chiede qualcuno. Budrio l’ha fatto ma ora sceglie di anticipare questo sistema di tariffazione per vedere se potrà avere costi inferiori. “In Italia ci sono 350 comuni già a tariffazione puntuale, in tutti si è avuto un incremento dell’8-10% di differenziata” sottolinea Gabellini. E San Giovanni in M. parte da un ulteriore +8% registrato nel 2016 rispetto al 2015. Restano i dubbi di diversi cittadini. “Anche se si dovesse sforare, il conguaglio da versare l’anno successivo come componente variabile aggiuntiva in bolletta, sarà contenuto al massimo” tranquillizza Gabellini.  Ancora presto dire a quanto ammonterà, il Piano Economico Finanziario 2017 sarà approvato da Atersir – Agenzia territoriale regionale per i servizi idrici e i rifiuti – solo a febbraio. E fino a questo momento, precisa Gabellini, saranno provvisori anche i numeri fissati per l’uso della calotta.
Intanto c’è da chiedersi: aumenteranno gli abbandoni vicino ai cassonetti per il timore di usare troppo la chiave? “Non dovrebbe essere così visto che il cittadino sa che un numero minimo di conferimenti comunque se lo ritrova in bolletta”. E se questo nuovo sistema favorirà ancora di più la percentuale di immondizia destinata al riciclo, il sacrificio dei cittadini sarà compensato da una diminuzione del costo che il Comune versa ogni anno al gestore per il servizio? Altrove  anche se è aumentata la differenziata questo non è successo: non è detto, infatti, che i rifiuti buttati nei cassonetti specifici (organico, vetro, carta e plastica) siano conferiti correttamente. “È vero, il rischio c’è, per questo bisogna continuare a lavorare molto sull’informazione” conclude l’assessore marignanese ricordando comunque che nel suo comune, nell’ultimo anno, l’organico è balzato da una quota di compostabile dell’82 al 94,7%. Ma occorrerà anche rafforzare la vigilanza anti-abbandoni: “Metteremo a bilancio delle risorse ad hoc”.

Alessandra Leardini