Le ragioni di quel “sì”

    Ci siamo, è tempo di referendum. Notevole la mobilitazione sociale. A capo della banda, Carla Mattei di Monte Grimano presidentessa del “Comitato intercomunale per il sì” per il passaggio dei Comuni di Mercatino Conca e di Monte Grimano sotto la provincia di Rimini; ed Ergeo Fabbri di Mercatino Conca, vice presidente del neo costituito gruppo di lavoro composto da più persone e di tutte le età, provenienti dai due Comuni pronti a passare sotto Rimini. Gli scorsi giorni (seconda settimana di febbraio) sono nati gruppi locali per organizzare l’evento. Infatti numerose persone hanno preso parte a incontri pubblici per la costituzione del neo “Comitato del Sì”, con gli abitanti di Mercatino Conca che hanno visto di nuovo impegnato in prima linea Ergeo Fabbri, l’ex preside della locale scuola media “R. Sanzio” ed ex sindaco. In vista del referendum che si terrà nei comuni interessasti il 9 e 10 marzo, il gruppo ha fatto conoscere i motivi per cui si invitano i cittadini a votare “sì” al fine di entrare in Romagna.

    Il fronte del sì
    Fra i motivi addotti dal Comitato del “Sì” ci sono vantaggi nel campo sanitario, socio-sanitario, per scuola e istruzione, per territorio, turismo e altro ancora. Oggi è possibile modificare i confini regionali come afferma l’articolo 132 della Costituzione che prevede il distacco di Comuni da una regione all’altra, con l’approvazione della maggioranza della popolazione del Comune interessato mediante referendum, seguita da una legge della repubblica, sentito il parere dei Consigli Regionali. “È questa una sfida che contiamo di vincere con l’aiuto di tutti – ha detto il vice presidente Ergeo Fabbri – proprio perché i benefici saranno per tutti e perché la storia ha sempre legato la valle del Conca con Rimini”. È questo il leit-motiv che portato avanti anche Paolo Bertolucci, promotore della raccolta di firme a Mercatino Conca, insieme (tra gli altri) all’ex farmacista locale, Mario Battistini che attualmente lavora come professore in un Istituto di Rimini a testimonianza del filo che lega Mercatino Conca, Monte Grimano e Sassofeltrio all’area riminese anche per l’attività lavorativa.
    A Rimini non ci si reca a lavorare solo nel periodo estivo,ma anche in inverno. Sono molte, infatti, le persone che orbitano nel capoluogo per lavoro: infermieri, docenti, medici e impiegati, tanto per citare alcune delle attività che vengono svolte. È poi c’è da considerare che il Montefeltro, intesa come area dei Comuni , come territorio ha avuto la propria origine come entità religiosa, come Diocesi. Agli inizi del VI-VII secolo, San Leo venne scelta come sede, per cui tutto il territorio diocesano venne naturalmente denominato da questo capoluogo. La linea di confine di questa circoscrizione passava dagli alti bacini delle valli e delle convalli di cinque corsi d’acqua autonomi: Savio, Uso, Marecchia, Conca e Foglia. Con tutta evidenza era un assemblaggio legato ai fiumi. Ancora oggi il Montefeltro rimane vivo come provincia ecclesiastica la cui Diocesi è sede suffraganea di Ravenna-Cervia (Provincia ecclesiastica presieduta da sub-metropolita).

    Maria Concetta Selva