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La carica dei 2.345

Tutti ai blocchi di partenza. La corsa dei 2.345 studenti ammessi all’esame di Stato della provincia di Rimini sta per cominciare. Per loro, a differenza di tutti gli altri colleghi italiani (a parte quelli emiliano-romagnoli) l’esame non sarà digitalizzato: il famoso plico che viaggia nell’etere con le tracce per lo scritto, non arriverà in Emilia Romagna. Qui, come al solito, sarà cartaceo.

I dati
Se 2.345 studenti sono pronti a “maturare”, con 131 ragazzi ci si rivede il prossimo anno. I non ammessi equivalgono a circa il 6% rispetto al 94% dei “passati”. Dei rimandati all’anno prossimo 37 provengono dai professionali (salta all’occhio l’I.p.s.i.a “Alberti” con 49 bocciati su 202 ammessi) e 81 dagli istituti tecnici. Nessun bocciato al liceo classico Giulio Cesare e al paritario Dante Alighieri. Tengono i licei scientifici: all’Einstein su 199, 5 non sono stati promossi, mentre al Serpieri su 145 appena 4. Sette non ammessi su 97 all’alberghiero Malatesta, 2 su 107 al turistico Marco Polo, 15 su 158 all’istituto tecnico da Vinci. Solo due bocciati, per gli istituti artistici Fellini e Serpieri, su 117 studenti. Nessun rimandato al 2012/2013 all’istituto Einaudi. Un trend stabile, confermano dall’Ufficio Scolastico Riminese, che si attesta sui numeri degli ultimi anni, con il solo raddoppio, nel giro del 12 mesi, dei candidati esterni, da 27 a 46. Quarantasette, invece, gli studenti con handicap, 15 dei quali svolgeranno una prova ordinaria, 9 una equipollente e 23 una differenziata per conseguire un attestato di competenze. Appena 13 i ragazzi affetti da disturbi specifici di apprendimento che matureranno con strumenti compensativi. Sul numero dei non ammessi si sofferma Giuseppe Prosperi, preside del liceo scientifico Einstein, evidenziando come il 6% sia un dato non proprio basso “a dispetto di quella facilità di promuovere nella scuola italiana di cui si parla”.

Nel nome della tradizione
Per la piccola grande rivoluzione “digitale” bisogna ancora attendere. Almeno in Emilia Romagna, l’unica regione italiana in cui l’introduzione del plico telematico voluto dal Ministro Francesco Profumo, il Ministro dell’Istruzione, non comparirà. “In seguito agli eventi sismici – spiega la Agostina Melucci, dirigente dell’Ufficio Scolastico provinciale – si è preferita la strada consolidata, quella tradizionale, nonostante le sperimentazioni svolte abbiano dato dei buoni risultati. Magari ne riparleremo il prossimo anno”. E se non si dovranno fare i conti con computer-bunker per evitare l’attacco di hackers, antenne alzate per i furbetti “tecnologici”.

Addio cellulare
Vietato come già negli anni passati “l’utilizzo del cellulare e di ogni altro tipo di dispositivo. Qualora si venga sorpresi con qualche apparecchiatura c’è l’espulsione immediata”. In questo senso il liceo scientifico Einstein ha già provveduto: l’intero istituto è tappezzato di cartelli che ricordano il “divieto assoluto di cellulari”. L’obiettivo, all’Einstein come nelle altre scuole, è evitare che si verifichino episodi incresciosi in cui c’è l’eliminazione dall’intero esame. La Melucci è positiva: “Giunti a questo punto devono capire che ci sono delle regole che vanno rispettate e in questo senso faremo il possibile”. Pronti a controllare, piantonati in giro per le aule per 16 istituti statali e 4 paritari, un plotone di 348 commissari, metà interni e metà esterni (ultimo anno della formula mista); oltre a 58 presidenti di commissioni. “Il nostro obiettivo è capire se hanno maturato un pensiero critico – spiega Gabriele Boselli, commissario e dirigente tecnico dell’Ufficio Scolastico – e se hanno una visione organica su più fronti disciplinari”. Ma a mettersi “sotto esame” non saranno solo gli alunni ma anche la scuola che “si autovaluta, si studia, si chiede se ha fatto abbastanza e raccoglie i frutti del lavoro quinquennale”. La maturità, momento di congedo e introduzione, “diventa un momento importante che ci aiuta ad entrare nella vita, non più da adolescente”.

La “lode”… un miraggio
Tra le novità, poi, la corsa a ostacoli per il raggiungimento della “lode”. Molto più difficile da ottenere: almeno la media dell’otto in tutte le materie negli ultimi tre anni, 25 punti di credito maturati e un 100 finale, senza l’utilizzo dei 5 punti bonus. Dunque, anche i superbravi avranno da faticare. E a parte la soddisfazione di essersi distinti e l’iscrizione nell’albo nazionale delle eccellenze, scordatevi i mille euro di premio, ridotti in tempi di crisi a 650 euro. A parte quello nessun altro vantaggio, nemmeno per chi si iscriverà all’università.
Comune a tutti gli indirizzi le due prove scritte. La prima è quella d’italiano con un tempo massimo di 6 ore per lo svolgimento; la seconda varia a seconda del tipo di istituto: per il classico c’è la versione di greco, allo scientifico la prova di matematica, lingua straniera al linguistico, economia aziendale a ragioneria. Per lunedì 25 giugno è in programma la terza prova scritta, il quiz multidisciplinare su circa 5 materie. A seguire l’esame orale accompagnato dalla tesina scritta.

Marzia Caserio