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Con la cattiva abitudine della buona educazione

“Ah ma sei te?!”. Così mi accoglie uno dei fratelli Paone, fresco di vittoria della prima edizione di Educatore di Fatto, il coraggio di educare e di educarsi. Siamo al Caffè Ducale di Rimini, un piccolo locale alla fine del Corso d’Augusto, a pochi passi dal Ponte di Tiberio, gestito da ben undici anni dai fratelli Mauro e Marino Paone (nella foto RGal), che si sono ritrovati al primo posto di questa singolare classifica. A volte basta poco per essere vincenti.
In poche parole si premia non tanto la dovuta o estentata gentilezza quanto l’essere portatori – con i gesti semplici della propria quotidianità – di buona educazione e per questo motivo… Educatori di Fatto.
Il premio è stato ideato e portato avanti dal prof. Andrea Canevaro, famoso pedagogista e dal gruppo “Amici del Bar Ducale” che hanno votato (insieme ad altri amici e ad alcuni Consulenti della Marginalità) i fratelli Paone perché sono “composti, signorili e amichevoli. Perché nessuno che entri per la prima volta nel bar si sente un intruso, un pesce fuor d’acqua, che irrompe in un cerchio esclusivo di vecchi amici: perché i vecchi amici come i nuovi ricevono la sobria cortesia di chi sa fare un lavoro”.
Certo che a pensar male verrebbe da dire che gli “Amici del Bar Ducale” premiano i gestori del Bar Ducale per amicizia, appunto, oppure per bere un cappuccino gratis ma quel sorriso e quel “Ah ma sei te?!”dovuto ad una mia saltuaria frequentazione del locale – fanno cadere ogni cattivo pensiero. I Paone il loro premio se lo meritano tutto.
“Siamo contenti di aver ricevuto questo premio – raccontano sorridendo tra l’incredulo e lo stupito, i due – ma ancora non abbiamo capito il perché. Per noi è normale rapportarci in questo modo alle persone che entrano nel nostro locale. Più che un atteggiamento è un modo di essere. Noi siamo così, siamo gentili di carattere. Però devo dire che ci fa molto piacere ricevere un riconoscimento da questi amici”.
Gli “Amici” si raccolgono intorno ad un paio di tavoli da quattro, cinque anni. “Prima erano un piccolo gruppo. Sono partiti in tre, quattro, adesso sono una decina di persone e ci riempiono il locale”.
I clienti dei Paone sono i classici passeggiatori del corso così come gli affezionati del tavolo che magari passano tutte le mattine per fare una colazione a base di chiacchiere e caffè oppure per un’insalata all’ora di pranzo “ma noi trattiamo tutti allo stesso modo. È naturale che con i clienti abituali abbiamo un rapporto di confidenza, ma non superiamo mai una soglia che diventerebbe invadenza”. Di poche parole i Paone, così si diventa Educatori di Fatto.

Angela De Rubeis