Home Parla con noi Al cinema Tinerio… Rocco e i suoi fratelli

Al cinema Tinerio… Rocco e i suoi fratelli

cinema-tiberio-rimini---rocco-e-i-suoi-fratelliIl Cinema Tiberio di Rimini (via San Giuliano, 16) ospita venerdì 18 aprile alle ore 21 (biglietti € 5,50 interi, € 4,50 ridotti) l’appuntamento con la rassegna Il Cinema Ritrovato a cura della Cineteca di Bologna: in programma la versione restaurata ed integrale, senza più i tagli subiti dalla censura dell’epoca, di Rocco e i suoi fratelli, il celebre film diretto da Luchino Visconti nel 1960 con Alain Delon, Anne Girardot, Claudia Cardinale e Renato Salvatori. “Una tragedia in cinque atti, ognuno dei quali prende il nome da uno dei fratelli Parondi (Vincenzo, Simone, Rocco, Ciro, Luca). Protagonisti prediletti sono, ancora una volta, i vinti, ma qui vinte non sono solo le persone, è una civiltà che sta per essere annientata. Il tema della famiglia che si autodistrugge per una lotta fratricida, che sarà ampliato in La caduta degli dei e in parte era presente in La terra trema, è uno dei centri del film e Visconti si occupò prevalentemente del contrasto drammatico svelando tutto il suo talento nelle scene madri, nelle opposizioni violente, nei dialoghi serrati, in particolare quelli tra i tre protagonisti, personaggi complementari, presenze tragiche che esprimono costantemente la difficoltà di vivere al nord, in una società disumana”.

Lunedì 21 marzo alle ore 20.15 in diretta dalla Royal Opera House di Londra è in programma l’opera Boris Godunov di Modest Musorgskij diretta da Antonio Pappano con Bryn Terfel, John Graham-Hall e John Tomlinson. Basata sul dramma omonimo di Aleksandr Sergeevič Puškin e sulla Storia dello Stato Russo diNikolaj Michajlovič Karamzin, è la sola opera lirica completata da Musorgskij ed è considerata il suo capolavoro; oltre ad essere una pietra miliare della scuola russa ottocentesca influenzerà in maniera non indifferente la musica europea di gran parte del Novecento. La musica è stata composta con quel particolare stile che riflette la profonda conoscenza del compositore della musica popolare del suo paese e che rifiuta volontariamente l’influenza delle scuole operistiche tedescae italiana. Puškin basò il suo dramma sul personaggio storico di Boris Godunov, traendo larghe ispirazioni dall’Amleto di William Shakespeare. Una migliore comprensione dell’opera è facilitata dalla conoscenza degli eventi storici relativi al cosiddetto Periodo dei Torbidi, quel periodo di interregno, guerre e disordini in Russia che seguì la fine della dinastia dei Rurikidi (1598) fino all’avvento della dinastia dei Romanov (1613).

Nell’opera lirica, ambientata tra il 1598 e il 1605, Boris Godunov diventa Zar di tutte le Russie dopo l’uccisione, avvenuta in circostanze misteriose, dell’erede legittimo al trono, lo Zarevič Dmitrij Ivanovič, figlio di Ivan il Terribile, ed aver di fatto esercitato il potere durante il regno di Fëdor I (altro figlio di Ivan), considerato mentalmente inabile per governare. Nonostante i suoi sforzi per mantenere una condotta di regno più umana rispetto a Ivan il Terribile, la Russia precipita presto nel caos e nella povertà. Un giovane monaco, Grigorij, dopo una fuga rocambolesca dal monastero, si fa passare per lo Zarevič Dmitrij e riesce a sposare Marina Mniszech, una nobile polacca; dopo aver convinto il re di quel paese della legittimità del suo matrimonio, il falso Dmitrij organizza l’invasione della Russia da parte delle truppe polacche. Boris Godunov, assillato da sensi di colpa e in preda ad allucinazioni, precipita nella follia e muore, designando il proprio figlio Fëdor come successore.

Martedì 22 marzo alle ore 21.15 (biglietti € 5,50 interi, € 4,50 ridotti) nell’ambito della rassegna promossa da Notorius Cineclub è in cartellone La Isla Minima di Alberto Rodríguez con Javier Gutiérrez, Raúl Arévalo, María Varod e Perico Cervantes. Ben 10 premi Goya, tra i quali quello per il miglior film, vinti nel 2014 da questo eccellente thriller con al centro due detective impegnati in un difficile caso di un serial killer responsabile della scomparsa di alcune adolescenti in un piccolo villaggio nel Sud della Spagna, nel 1980, durante il delicato momento del passaggio dalla dittatura alla democrazia.

Mercoledì 23 marzo alle ore 17 e alle ore 21 (biglietti € 10 interi, € 8 ridotti) appuntamento con la grande arte grazie a Renoir – oltraggio e seduzione di Phil Grabsky,  il tour cinematografico che consentirà agli spettatori di visitare la Barnes Foundation di Philadelphia, dove è ospitata la più grande collezione al mondo di Renoir. Il dottor Albert C. Barnes (1872-1951) ammirava infatti Renoir più di qualsiasi altro artista, tanto da raccoglierne oltre 181 opere, risalenti soprattutto all’ultima fase della sua produzione.  Nell’inverno del 1881-1882 il pittore visitò l’Italia: Venezia, forse Firenze, Roma, Napoli, la Calabria, Capri e Palermo.

Il viaggio in Italia lasciò una traccia profonda sulla sua arte: da allora Renoir rivolse la propria attenzione a soggetti più atemporali, un’anticipazione delle ricerche che avrebbe portato avanti sino alla morte. In quest’ultimo periodo, dominato da monumentali nudi femminili, lo stile del pittore si arricchì di riferimenti all’arte classica e l’uso del colore si fece, come nei suoi lavori giovanili, sempre più tratteggiato. Renoir.

Oltraggio e Seduzione racconta proprio la reinvenzione artistica di Renoir, esplorandone le profonde implicazioni per due grandi artisti del 20° secolo: Picasso e Matisse.

Gli spettatori saranno guidati nella visione guidati dai  critici d’arte del New York Times e del Washington Post, da diversi artisti e da studiosi di fama internazionale

Per informazioni: Cinema Tiberio tel. 328/2571483
Programma completo su www.cinematiberio.it
www.notorius.org