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Vescovo: chiese aperte, messe feriali senza popolo fino a sabato


Chiese aperte, Messe feriali senza fedeli fino a sabato 7 marzo. Entro venerdì 6 marzo i Vescovi dell’Emilia Romagna daranno altre indicazioni.
Sono alcune delle novità contenute nella Nota redatta dai Vescovi della Conferenza Episcopale dell’Emilia Romagna per prevenire la diffusione del Coronavirus.
La Conferenza Episcopale dell’Emilia-Romagna, e alla quale ha partecipato il Vescovo di Rimini, mons. Francesco Lambiasi, si è riunita oggi in assemblea a Bologna, a Villa San Giacomo. Durante i lavori presieduti dal card. Matteo Zuppi, presidente della Ceer e arcivescovo di Bologna, in comunione con i vescovi della Lombardia e della Provincia ecclesiastica Veneta, è stata elaborata una nota in cui dispone di celebrare le Sante Messe feriali senza la partecipazione dei fedeli sino a sabato 7 marzo. “In ordine alla celebrazione dell’eucaristia – hanno sottolineato i Vescovi riuniti a Bologna – il nostro desiderio più profondo era e rimane quello di favorire e sostenere la domanda dei fedeli di partecipare all’eucaristia”. Le chiese continuano a restare aperte. Sospesi anche le attività formative, aggregative e sportive degli oratori, la chiusura degli spazi parrocchiali aperti al pubblico e fino a domenica 8 marzo compresa, le iniziative e gli incontri presso altri ambienti parrocchiali, restano sospesi.

Di seguito la nota integrale dei Vescovi dell’Emilia Romagna.

“In ordine alla celebrazione dell’eucaristia il nostro desiderio più profondo era e rimane quello di favorire e sostenere la domanda dei fedeli di partecipare all’eucaristia.
Considerata la comunicazione odierna della CEI – che interpretando il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, invita a non celebrare le Sante Messe feriali con il popolo – a differenza di quanto precedentemente disposto chiediamo ai sacerdoti, alla luce della delicata situazione sanitaria e delle richieste delle autorità competenti, di celebrare le Sante Messe feriali senza la partecipazione dei fedeli sino a sabato 7 marzo.
Ci riserviamo di dare altre indicazioni, entro venerdì 6 marzo, alla luce di ulteriori sviluppi e delle decisioni delle istituzioni.

Le chiese continuino a restare aperte, nel rispetto delle norme del Decreto, per la preghiera.

Consapevoli della sofferenza e del disagio arrecato dalla situazione, in ordine ai nostri oratori e circoli sono sospese fino all’8 marzo compreso tutte le attività formative, aggregative e sportive. È disposta la chiusura degli spazi aperti al pubblico. Fino a domenica 8 marzo compresa, le iniziative e gli incontri presso altri ambienti parrocchiali, restano sospesi.

Confidiamo che le misure di rigore alle quali aderiamo per senso di responsabilità a tutela della salute pubblica siano condivise da tutte le istituzioni ecclesiali e civili e accolte in ogni ambito in modo corale.
Ringraziamo i sacerdoti, i collaboratori e gli operatori sanitari e di ordine pubblico, con tutti i volontari, per l’opera svolta, incoraggiandoli a perseverare nel loro servizio.
Affidiamo le comunità diocesane, con un particolare pensiero a quelle più provate, ai malati e colpiti dalla calamità in atto, all’intercessione materna e confortante di Maria, Madre del Signore e della Chiesa”.

Le precedenti disposizioni che rimangono in vigore sono le seguenti:

  1. Si tolga l’acqua benedetta dalle acquasantiere.
  2. Per i funerali è consentita la celebrazione delle esequie senza Messa, con i soli familiari.
    Sono sospese le veglie funebri. Si propone di celebrare SS. Messe di suffragio solo al termine di questa fase critica.
  1. Sono sospese le visite alle famiglie per le benedizioni pasquali.
  2. Sono consentite le consuete visite ai malati e l’Unzione degli infermi.
  3. Gli incontri di catechismo e del dopo-scuola riprenderanno alla riapertura delle attività scolastiche.
  4. Sono sospese feste e sagre parrocchiali.
  5. I Centri d’ascolto e i servizi della Caritas diocesane e parrocchiali svolgeranno la propria attività in accordo con le rispettive diocesi e secondo le indicazioni delle competenti autorità territoriali.