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Venti nuove opere per ridisegnare la città

Sono una ventina le proposte dei privati che il Comune di Riccione ha deciso d’inserire nel nuovo Poc (Piano Operativo Comunale), da adottare prima dell’estate. Si tratta in pratica di un sesto delle richieste complessive presentate agli uffici tecnici, 120 in tutto.
Come annuncia il sindaco Massimo Pironi “parte così il treno del rilancio urbanistico della cittá”, ma la minoranza attacca e punta il dito sulla colata di cemento che appesantirà la città con altri 55mila metri quadrati di superfici. Anche se, come puntualizza il primo cittadino “quanto si conta di realizzare è meno dei 90mila previsti”. Una grande quantità di fabbricati che potrà essere, secondo lo stesso piano urbanistico, raddoppiata fino a 180mila metri quadri, nel momento in cui verrà tracciata la nuova Statale 16.
Da qui la richiesta dell’opposizione di eliminare quest’ultima previsione, contemplata dal nuovo strumento urbanistico. Per il sindaco però “il problema è inesistente”, visto che il disco verde è scattato solo per una ventina di proposte. Ma chi un domani lo succederà, considerati gli 80 progetti in stand by, che farà? È chiaro che il cemento pende sul territorio riccionese come una spada di Damocle. Le venti proposte prescelte in ordine all’interesse pubblico (in ballo ci sono le aree che il Comune acquisirà dai privati per disegnare il boulevard dei paesaggi) saranno, intanto, vagliate dai tecnici dell’Urbanistica e dell’Ambiente.
Ed ecco la mappa sintetica dei progetti più imponenti. In primo piano quello dell’area Papini, seguito dai due comparti di palazzine a San Lorenzo e dai due di Fontanelle. Nella zona a mare spiccano gli interventi delle colonie Mater-Dei, in viale Torino, a Fontanelle, e Ferrovieri Opas, in viale D’Annunzio, al Marano, da trasformare in prestigiosi hotel a quattro stelle. Ulteriori interventi sono previsti per il Grand Hotel e per l’Hotel Vittoria, che con la sua operazione dovrebbe consentire la costruzione della nuova caserma dei carabinieri, mentre nell’area nord dei Ceschina si conferma il Country Hotel. In quanto all’edilizia residenziale una bella stecca di cemento è prevista nell’area portuale, sopra viale dei Mille, in prossimità del porto canale. Ripagherà il nuovo arredo della darsena.
In elenco anche l’ex sede dell’Enel (di fronte alla stazione ferroviaria), dove il Comune, in cambio della destinazione d’uso per un nuovo palazzone, sarà ripagato dall’acquisizione della casa d’epoca, dove un tempo si pagavano le utenze dell’Enel. Fabbricato che, come già anticipato, dovrebbe ospitare il museo del territorio.
Mentre parte il Poc di Piazza Unità, il Comune tenta di convincere i proprietari degli immobili confinanti con il palacongressi a rispolverare il progetto della piazza con ingresso diretto su viale Ceccarini. È stato inserito nei Poc nel 2008, ma resta in freezer.
Oltre a questi interventi ne sono previsti altri di minore entità. Sono già tutti contemplati dal Psc. In arrivo, insomma, altre centinaia e centinaia di appartamenti, mentre tante abitazioni in città restano invendute e sfitte (5.000 secondo una vecchia indagine). Cosa dice l’assessore Maurizio Pruccoli?
“Verranno posti sul mercato appartamenti a prezzi calmierati (mediante edilizia convenzionata) a vantaggio delle giovani coppie. Nel contempo si potranno acquisire aree edificabili, da destinare all’edilizia sociale”.
Al di là di questo, Pironi sostiene che la scelta degli interventi è stata dettata da una “forte sensibilità ambientale”.
A proposito cita l’acquisizione del laghetto Protti, nella zona sud, e il Country Hotel al Marano con la predisposizione di un parco agricolo, nonché la realizzazione di nuove piste ciclabili e pedonali.
Nives Concolino