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Una Sagra che riscopre il passato

Comincia prima del solito la settantatreesima edizione della Sagra Musicale Malatestiana.

Non solo perché è prevista un’anteprima per domenica 3 luglio, con la Messa arcaica e le Canzoni mistiche di Franco Battiato, ma il concerto sinfonico inaugurale sarà già il 18 luglio. Nello stesso mese, dunque, il mezzosoprano Cristina Baggio, insieme a Simone Cristicchi, Alice e Juri Camisasca, renderanno omaggio al grande musicista scomparso un anno fa, mentre due settimane dopo sul palco del Galli salirà Zubin Mehta (nella foto): l’anziano direttore che in passato ha bacchettato più volte i riminesi per non avere un teatro degno di questo nome.

Con l’Orchestra del Maggio Fiorentino eseguiranno l’ouverture dal balletto Le creature di Prometeo e la Settima sinfonia, accostando le due pagine beethoveniane alle Variazioni su un tema rococò di Cajkovskij (violoncello solista, il brasiliano Antonio Meneses). Si salta al 5 settembre per ascoltare Vladimir Jurowski insieme all’Orchestra Sinfonica della Radio di Berlino in un programma che abbina la Quinta sinfonia di Mahler a Mozart, con l’ouverture del Don Giovanni e il Quarto concerto in re maggiore per violino (solista Vilde Frang). Il 12 protagonista, nel Terzo concerto per pianoforte di Beethoven, è una leggenda della tastiera come la portoghese Maria João Pires, accompagnata dalla Youth Orchestra of Bahia diretta da Ricardo Castro.

In programma anche autori sudamericani come Gomez e Villa-Lobos. Più volte ospite della Sagra, la Philharmonia Orchestra di Londra ritorna il 17: sul podio, il finlandese Santtu-Matias Rouvali per la Seconda sinfonia di Sibelius e il Concerto n.2 in sol minore per violino (solista la giapponese Sayaka Shoij) di Prokof’ev.

Un mese dopo, 17 novembre, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, con la bacchetta di Antonio Pappano, punta ancora su Beethoven, con il Concerto in re maggiore per violino (solista la georgiana Lisa Batiashvili), e su Schumann con la Seconda sinfonia.

Il compito di concludere, il 19 dicembre, tocca anche questa volta a Riccardo Muti, che in realtà lo scorso anno mancò all’appuntamento per un problema di salute: insieme all’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini proporrà la Messa da Requiem di Verdi.

Tra le altre sezioni della Sagra ritornano le serate di Percuotere la mente, sospese durante la pandemia, poi il consueto ciclo di musica da camera. Si comincia il 28 settembre con il duo formato dalla violoncellista Naomi Berril e dalla violista Danusha Waskiewicz, impegnate anche come vocalist in un originale programma dedicato al barocco; si prosegue il 15 ottobre, con Mariangela Vaccatello, oggi una delle pianiste più lanciate, che spazia attraverso Schumann, Chopin e Skrjabin.

Giovedì 27 il Doric String Quartet affronta due quartetti di Beethoven e uno di Haydn; il 5 novembre ritorna la WunderKammer Orchestra diretta da Carlo Tenan, insieme al mezzosoprano Helen Walter, per un nuovo progetto: Lo spirito dell’Europa, che – oltre a Beethoven, Schubert e Bartók si concede qualche incursione contemporanea.

Il 30 toccherà ai Musici (violino concertatore il ventunenne Giuseppe Gibboni, recente trionfatore al concorso Paganini di Genova) proporre un excursus che parte proprio da Paganini per arrivare a Bartók, passando anche per Verdi. La produzione della Sagra che incrocia musica, teatro e cinema è affidata quest’anno agli Anagor. Il 12 ottobre andrà in scena l’opera video, e che successivamente sarà convertita in film, Les Incas Du Pérou: secondo atto – ma in realtà si tratta di un episodio del tutto compiuto – delle Indes Galantes di Rameau.

Progetti speciali si chiama il segmento che comprende il concerto lirico vocale del Francesca da Rimini Ensemble (1 luglio, chiostro della Gambalunga), con due soprani, un baritono e due pianoforti; si prosegue il 9 settembre con East Side Story: recital del pianista Paolo Marzocchi dedicato alle rielaborazioni di brani popolari rumeni, albanesi e ungheresi a firma Bartók e Liszt. Infine, sabato 8 ottobre,

D’amorosi affetti: alla Sala Pamphili l’Ensemble dell’Orchestra Barocca Italiana esplorerà il rapporto che, nel XVII secolo, unì Rimini alla figura di Scipione Borghese e alla sua famiglia di mecenati e artisti.

In concomitanza del XIX convegno GATM, torna protagonista la musica del novecento con un omaggio del flautista Roberto Fabbriciani a Sylvano Bussotti, a un anno esatto dalla sua scomparsa (19 novembre, Auditorium del Lettimi).

Per la danza, il 22 ottobre, è in programma una delle più famose coreografie di Maurice Béjart, su musiche di Mozart e dei Queen: Le Presbytère n’a rien perdu de son charme, ni le jardin de son éclat, dedicato alla memoria del ballerino Jorge Donn.

Il lungo cartellone riminese prevede anche una sezione dedicata ai giovani. Il primo appuntamento è con il concerto finale degli allievi del workshop dell’Istituto “G. Lettimi” (3 luglio, agli Atti); il secondo, in collaborazione con il Meeting, è il 21 agosto quando si esibirà l’orchestra – intitolata al direttore Giuseppe Sinopoli – di cinquanta giovanissimi musicisti provenienti da diverse città italiane: li dirigerà Carla Delfrate con Giovanni Sollima violoncello solista (musiche di Mozart e Haydn).

Il 26 ottobre, infine, l’Orchestra Banda Giovanile Città di Rimini e gli allievi del Liceo Musicale Einstein saranno protagonisti di un concerto dedicato ad arrangiamenti di musiche per film. Da segnalare anche il concerto-installazione Forma Sonata concepito da Daniele Spanò per il mezzosoprano Arianna Lanci (18 ottobre, Sala Pamphili) e che prende spunto dal celebre quadro di Giorgione La tempesta.