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Una “famiglia” in cerca d’aiuto

È nato il “Progetto famiglia” che prevede un finanziamento di 15mila euro per sostenere con buoni spesa chi si trova in difficoltà economiche. A sostenere l’iniziativa, varata in partnership con i supermercati Conad, è il Rotary Club Riccione-Cattolica che girerà i suoi soldi ai parroci, presenti su tutto il territorio di competenza dello stesso Club, vale a dire anche Misano, San Giovanni in Marignano e Morciano. A loro volta i sacerdoti avranno il compito di individuare le famiglie più bisognose, circa 150, destinatarie dei buoni da 25 euro. Come preannunciato lunedì dal presidente del Rotary Club, Giorgio Leardini, affiancato dai suoi predecessori Riccardo Angelini e Piercarlo Bilancioni “ogni parrocchia, che al Club consegnerà una relazione, potrà contare sui buoni spesa per un valore complessivo che varierà tra i 1.000 e i 1.600 euro”. È il momento di stare dalla parte di chi ha bisogno. Ne è convinto don Giorgio dell’Ospedale, come Roberto Mengucci, Annalisa Casadei e Maria Laura Valgimigli, responsabili delle Caritas parrocchiali di San Lorenzo, Mater Admirabilis e , Gesù Redentore. “La carità non ha barriere ideologiche. -premette il sacerdote – Questa iniziativa avrà senso se sarà d’esempio e trascinerà altre realtà a fare la loro parte. In parrocchia c’è la fila tutti i giorni. Siamo in emergenza”.
Proprio durante l’ultima nevicata di febbraio, la Caritas cittadina aveva suonato il campanello d’allarme, ricordando che l’anno scorso in complesso sono stati forniti18.180 servizi (compreso sussidi, ascolto, docce, abiti, pacchi e altro). Vale a dire il 20% in più rispetto il 2010.
Dati che rispecchiano quelli riportati dai Servizi sociali. A proposito il sindaco Massimo Pironi che ogni venerdì, giorno di ricevimento, davanti al suo ufficio ha una fila di persone conferma: “Senza una rete di solidarietà cittadine non riusciremmo a dare risposte. Una rete di assistenza è fondamentale. Ringrazio il lavoro straordinario che sta facendo la Caritas cittadina”. Tra i problemi sul piatto anche il dormitorio che Riccione non ha ancora provveduto ad aprire. Quanto sia urgente lo sanno bene i volontari impegnati alla Caritas. L’ultimo nevone ci ha insegnato che i clochard non sono così lontano da noi. Quello trovato morto a Rimini docet. E forse riflettendo bene, problemi logistici e di gestione che ne ritarderebbero l’apertura, di fronte a questa realtà, passano in secondo ordine.

Nives Concolino