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Un paese per il teatro o… viceversa?

Un teatro per il paese o un paese per il teatro? È il dubbio amletico che si pone, a San Mauro Pascoli, la sezione dell’Associazione Italia Nostra inseritasi nel dibattito, che da mesi tiene banco sulla costruzione di 300 nuovi alloggi. La ditta costruttrice, in cambio, regalerà al comune il teatro. Il presidente dell’associazione per la salvaguardia e la conservazione dell’ambiente e del territorio, Maria Cristina Savani ha, infatti, sollevato varie questioni legate alla centralità e l’importanza di questa faccenda che interessa non solo l’opera in sé intesa come “edifico dello spettacolo” ma anche perché rappresenterà una città ricca di tradizioni e legata culturalmente al poeta Giovanni Pascoli.
Cosa non funziona?
“L’Amministrazione comunale prevede di collocare il teatro al di fuori del centro storico, nell’area che si estende fra il centro giovani e il depuratore di Hera. Questa scelta è alquanto discutibile per diversi aspetti, tra cui la marginalità di una zona estranea ai luoghi significativi per i sammauresi e l’assenza dei connotati naturalmente riferibili a un luogo destinato ad accogliere un’opera di così grande valore per la comunità e la città”.
Si rischierebbe di avere un teatro non amato?
“Il centro di San Mauro ha tempi lunghi di sedimentazione, modi di vita, abitudini, percorsi, che consentono agli abitanti di appropriarsene maturando il piacere di vivere in quei luoghi. Pensare il teatro nella posizione prevista dal Comune sarebbe stravolgere l’anima di un luogo, estirpare le radici della nostra identità”.
La sua idea è molto chiara, vuole aggiungere qualcosa?
“Ora che si parla di sostenibilità in tutte le cose che facciamo, dalla raccolta rifiuti alle verdure a km 0, alle auto, ci ritroviamo la possibile operazione di espandere San Mauro in quest’area con altissime criticità per ottenere in cambio una sala per spettacoli che non sappiamo neanche con che soldi gestirla e alimentarla”.
Lei dice: se il teatro deve riqualificare la città perché porlo al di fuori di essa?
“Sì e in nome di questo siamo anche disposti a fare realizzare il teatro in un’area agricola sobbarcandoci il peso di almeno altri 300 appartamenti. Fare un accordo di programma, cercando la via più breve e senza consultare la popolazione, non è democrazia, ma mero interesse speculativo e di slogan”.
<+nero>Questo progetto è in linea con il Prg?<+testo_band>“Lo sviluppo del paese è già stato delineato nel testo normativo del Prg con una pianificazione territoriale urbanistica che contempla gli insediamenti previsti con la relativa sostenibilità e di questa urbanizzazione improvvisata non vi è traccia”.
Cosa propone per evitare tutto questoItalia Nostra pensa che il teatro deve essere una scelta architettonica, ma prima di tutto politica. Se si vuole fare al di fuori del centro storico, la sua sede natuarale è il sito di Villa Torlonia, monumento non solo di San Mauro, ma di tutto il Rubicone, sempre simbolo della poesia di Giovanni Pascoli, ma Teatro della città del Rubicone”.

Ermanno Pasolini