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Un legame più forte del virus

I volontari dovranno disfare le valigie e rimandare l’esperienza più avanti: l’emergenza sanitaria causata dal Covid ha interrotto – temporaneamente – anche il collegamento con la missione diocesana di Mutoko, in Zimbabwe.

Il legame tra “All Soul” e Rimini, però, è così forte che neppure il virus silenzioso riesce a spezzarlo. E le realizzazioni e i progetti approvati dalla Fondazione “Marilena Pesaresi” che da Rimini si occupa di coordinare tutte le attività a sostegno e a supporto della missione proseguono a ritmo spedito.

In particolare si tratta della prevenzione AIDS e della scuola infermieri, che dopo anni di pit-stop forzato, lo scorso anno era tornata a rivivere nelle corsie dell’ospedale “Luisa Guidotti” sotto gli occhi emozionati di Massimo Migani, il medico missionario riminese che guida l’esperienza diocesana a Mutoko.

Anche per il 2020 il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Marilena Pesaresi, presieduto dal dottor Leonardo Cagnoli, ha deliberato un finanziamento dei progetti proposti dal dott. Migani, che sostanzialmente ricalcano quelli del 2019: una prima tranche di 57.259 euro è già stata versata.

“Successivamente la Fondazione ha attivato una serie di iniziative volte a sostenere l’ospedale nelle sue azioni tese a fronteggiare una eventuale epidemia da Coronavirus” spiega il presidente della Fondazione Leonardo Cagnoli. Il 22 aprile, il Covid-19 è arrivato ufficialmente anche in Zimbabwe.

Vista l’esperienza italiana e grazie al costante confronto con la Fondazione e gli amici della Diocesi e riminesi, il dottor Migani, in previsione del possibile coinvolgimento dell’area in cui sorge l’ospedale e dei territori limitrofi, ha dato il via a numerose modifiche strutturali ed organizzative dell’ospedale.

L’ospedale è stato così predisposto a tempo di record in maniera da prevenire che il contagio da Covid-19 si diffonda all’interno della missione. Via dunque a percorsi separati di ingresso e uscita, reparti Covid free, igienizzazione rinforzata, pretriage all’esterno, dispositivi di protezione individuale, stanze a pressione negativa. L’area del reparto di Medicina donne (20 posti letto) è stata trasformata in area di isolamento per sospetti positivi con via di ingresso e di uscita dal reparto separate, docce vicino all’uscita per il personale, operatori che raccolgono i materiali di vestizione in appositi contenitori per poi portarli a sanificare.

14 posti letto in totale isolamento sono stati creati per pazienti infetti, con camere a pressione negativa create appositamente con tecnologia approntata in loco grazie all’aiuto dell’ingegner Ceccopieri.

Inoltre, si è istituita una sala parto indipendente per pazienti gravide Covid-19 positive, separata da quella per pazienti non infette. Particolare attenzione è stata data alla informazione e formazione del personale sanitario e non. Migani e il suo staff stanno anche cercando di fare formazione e informazione sul territorio, oltre l’ospedale e la missione.

“Ringrazio la Fondazione Marilena Pesaresi per l’importante aiuto che ancora una volta ci ha generosamente donato, nonostante le difficoltà che state affrontando in Italia a causa del Coronavirus. – è il ringraziamento di Migani – Grazie al vostro aiuto l’ospedale è meglio attrezzato per fronteggiare l’emergenza Covid19 che ha recentemente colpito anche lo Zimbabwe. La vostra donazione di materiale sanitario ci permette di garantire servizi essenziali per la comunità in maggiore sicurezza per gli operatori sanitari e con un’ottica di sostenibilità, essendo stati in grado di focalizzare l’attenzione su materiale di protezione per lo più riutilizzabile”. Il legame con Mutoko è reso ancor più riminese dal patrocinio che il Comune di Rimini ha appena concesso “a quattro importanti progetti umanitari promossi dalla Fondazione nel corso del 2020, a sostegno dell’attività dell’ospedale a Mutoko”.

La (bella) storia di Sibongile

Da anni la festa dei Molticolori a San Lorenzo in Correggiano si è arricchita dell’incontro con Operazione Cuore. Quest’anno causa virus l’iniziativa si è ripetuta, ma solo in edizione locale, senza ospiti. I gruppi di catechismo però hanno voluto celebrare la giornata con un filmato che racconta attraverso disegni, fatti dai più piccoli, la storia di Dube Sibongile, una bambina di 3 anni, salvata da Operazione Cuore, quando ormai la sua sorte sembrava segnata. Il filmato è visibile sul canale “San Lorenzo e San Salvatore”. Sullo stesso canale altri tre filmati realizzati dalla comunità giovanile per l’occasione su: “I centri per il rimpatrio”, “Le mutilazioni genitali femminili,“Silent book, una biblioteca multiculturale a Lampedusa”.