Un’estate tra racchettoni e pinguini

    Come promesso, continua anche questa settimana il nostro viaggio virtuale nei meandri della rete Internet, alla ricerca di tutto quello che ha a che fare con Rimini e la Riviera, nell’immaginario dei molti popoli che, per i più svariati motivi, hanno incrociato il proprio cammino con quello della nostra città. A farci da guida, anche questa volta, il servizio di ricerca notizie di Google.
    È così che scopriamo subito alcune interessanti curiosità. La prima arriva da un paese da cui, ammettiamolo, di solito non giungono poi così tanti turisti, se non di ritorno dalle ferie in qualche isola.

    Se i racchettoni sono greci
    La Grecia. Patria di filosofi e della Democrazia. Terra di arcipelaghi e villaggi turistici. E, da oggi, fornitore preferito dei racchettoni da spiaggia dei Riminesi. Questa la curiosa notizia pubblicata dal quotidiano ellenico To Vima (letteralmente, «La Tribuna»), in un articolo dedicato alla signora Maria Papanastasiou, proprietaria di una delle aziende produttrici di racchettoni in legno più importanti del paese, «To Agori», che da quasi mezzo secolo dominano le spiagge di tutto il mondo, a Cipro, Ibiza, Bali, Goa e, appunto, Rimini.

    Dai pinguini allo shopping
    Altrettanto curiose le notizie che provengono dai quotidiani di lingua russa, dalle quali sembra che la nostra città debba apparire ben esotica e particolare ai nostri ospiti. Non ci credete? La prima di cui vi parliamo, tratta dal sito online Chance.ru, parla nientedimeno che della presenza di pinguini sulle spiagge di Cattolica! Segno questo, che i titolisti ogni tanto non “c’azzeccano” nemmeno in Russia, visto che poi l’articolo in realtà non è altro che una piccola intervista ad Andrea Drudi, dell’acquario della Regina. Piccolo errore, ma perdonabile, visto che i nostri visitatori provenienti dagli Urali hanno una fortissima predilezione per la nostra città che, secondo il periodico di settore TourProm, riceve, con Milano Marittima, Jesolo e la Sicilia, oltre il 60%-65% dell’intero flusso turistico russo. Cosa piace loro? Forse la cultura ed il buon cibo? Ahimè no, non proprio, perlomeno. In testa ai pensieri dei Moscoviti che arrivano in Romagna figurano molto di più il divertimento e lo shopping, a giudicare dagli articoli in cui vengono esaltati locali quali il Turquoise, il RockIsland e il Coconuts, a Marina Centro, indicato come il luogo migliore per il turista che dalla spiaggia vuole passare al ballo senza soluzione di continuità. Oppure da quelli, più simili ad una mappa della caccia al tesoro che ad una guida turistica, in cui vengono elencate le mirabilia dei flagship store presenti alle Befane o in viale Ceccarini, a Riccione, rispetto alla mediocrità dei negozi del centro storico, in cui solo pochissime commesse sono in grado di aiutare i clienti parlando russo. Volete vendere ai nostri turisti ex-sovietici? Una bella rinfrescata ai panni nel Don, e passa la paura!

    Fabio Parri