Home Vita della chiesa Un cuore solo un’anima sola: un popolo in Veglia

Un cuore solo un’anima sola: un popolo in Veglia

“Se fosse una serata organizzata solo per riunirci e contarci sarebbe una amara, deludente sorpresa. La Veglia è invece una preziosa occasione per incoraggiarci a vicenda a vivere cristianamente, poiché «non c’è una vita più umana di quella cristiana»”. Parola di don Egidio Brigliadori, incaricato diocesano per le Comunicazione Sociali, che la Veglia di Pentecoste l’ha rilanciata sui media come un evento di primaria importanza.
Nelle chiese della Diocesi si è un po’ persa o trascurata la tradizione della Veglia di Pentecoste, che invece fa eco alla grande Veglia pasquale e ne richiama e completa il significato? Quest’anno tale Veglia assume una valenza tutta particolare: non sono più le aggregazioni laicali che invitano i loro iscritti e tutti i cristiani di buona volontà, ma è lo stesso Vescovo Francesco che convoca tutta la Comunità diocesana. Un cuore solo, un’anima sola per invocare il dono dello Spirito, dopo aver ricevuto l’adozione a figli. La Chiesa riminese si dà appuntamento dunque sabato 26 maggio per ringraziare il Padre dell’adozione a figli mediante il Battesimo e per invocare il dono dello Spirito Santo per vivere cristianamente la vita.
Il conto alla rovescia è iniziato. Alle ore 20 le parrocchie divise per vicariati si riuniranno nelle quattro chiese degli altrettanti borghi di Rimini. A fare gli onori di casa ci penseranno don Aldo Amati, don Salvatore Pratelli, don Mario Antolini e don Dino Paesani, ovvero i quattro parroci: dopo un breve momento di preghiera, guidati dalla luce dei flambeux, immersi nel canto e al seguito della croce astile, i pellegrini come un unico popolo di Dio raggiungeranno piazza Cavour. Qui la Chiesa riminese testimonierà pubblicamente la propria fede e gridare con fierezza che davvero non “c’è vita più umana di quella cristiana”, come dice il titolo della serata.
La Veglia vivrà su tre momenti da 30 minuti ciascuno. “Ogni modulo prevede la proclamazione della Parola, un’animazione musicale/corale e una testimonianza – spiega il coordinatore della Veglia, don Gianmario Baldassarri – Il primo e terzo momento prevedono la catechesi del Vescovo”. Una testimonianza teatrale sarà offerta dalla Fraternità Papa Giovanni XXIII: normodotati e disabili faranno rivivere la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli impauriti e il successivo annuncio della buona notizia in mezzo agli spettatori. Al canto guidato dal Coro della Pastorale Giovanile, dal Coro delle Aggregazioni Laicali e dal Coro del Punto Giovane di Riccione, seguirà la testimonianza del giornalista Luigi Accattoli. Intervistato dal direttore dell’emittente diocesana IcaroTv Simona Mulazzani, Accattoli racconterà il suo incontro con i contemporanei testimoni di vita cristiana “scoperti” durante la stesura del suo libro Cerco fatti di Vangelo.
A fine Veglia, il vescovo Francesco al termine di questo che per la diocesi ha coinciso con “l’anno del battesimo”, darà il mandato ai catechisti dell’iniziazione cristiana degli adulti e ai catechisti battesimali. Quest’ultimi sono una nuova forma di ministerialità nella Chiesa che sarà valorizzata dal Vescovo con la consegna di un omaggio e una preghiera. I catechisti battesimali sono già sorti in molte parrocchie che hanno avviato la sperimentazione come suggerito dal Quaderno di Pastorale n.3 Immersi nel suo amore: un centinaio di essi han partecipato alla scuola per operatori pastorali.
Al canto di chiusura, la serata proseguirà con i cori giovanili, come festa in piazza per raccontare la gioia che viene da quella vita così autenticamente umana che è quella cristiana.

Paolo Guiducci