Home Provincia Un crollo, è la Collegiata. S.Agata ora va in bianco

Un crollo, è la Collegiata. S.Agata ora va in bianco

<+cap4Cfg>O<+testo_band>re 9.30, un boato. Seguito da un’enorme nuvola di polvere. Il tetto della Chiesa Collegiata di Sant’Agata Feltria ha ceduto di schianto, nella navata sinistra, quella più vicina all’altare centrale. Colpa della neve, diversi metri giacenti sulle copertura, un peso insostenibile per l’edificio religioso. Lunedì aveva già prodotto il primo danno, ovvero il crollo del tetto della canonica, e la conseguente evacuazione per il parroco don Eugenio Avarvarei, ospitato delle suore dorotee. Ma questo nuovo schianto è una ferita aperta per il borgo feretrano, un disastro la cui entità non è ancora possibile stabilire. <+cors>“Ora bisogna fare di tutto per evitare che crolli l’intera chiesa”<+testo_band> è quasi una preghiera quella del sindaco Guglielmino Cerbara.
Eretta da Raniero Cavalca, conte di Bertinoro, l’Insigne Chiesa Collegiata è sorta nel X secolo sulle rovine del sacello dedicato alla martire Sant’Agata. Originariamente romanica, fu ampliata nel 1520 sotto la signoria di Ottaviano Fregoso. Con gli ampliamenti successivi ha perso le caratteristiche originali per trasformarsi in una tipica chiesa del ’700, specie dopo il restauro del 1776 in stile barocco. L’interno è a tre navate con sei Cappelle.
Il parroco aveva avvertito le prime avvisaglie qualche giorno prima, allertando gli organi competenti ma senza risultati concreti. Una squadra dei Vigili del Fuoco di Bologna ha lavorato fino alle 22 per cercare di salvare l’edificio, ma senza successo. C’è stato giusto il tempo per mettere in sicurezza l’organo e il pezzo artistico più pregiato della Collegiata, la scultura lignea della “Pietà” del ‘400, spostata dal parroco con l’aiuto di alcuni volontari. Non è stato possibile invece liberare l’altare seicentesco ligneo, le cui condizioni sono da valutare: addossato alla parete, dovrebbe essere salvo. La diocesi di San Marino-Montefeltro ha incaricato l’ing. Emanuele Giacobbi di San Leo di coordinare i lavori.<+cors> “Siamo rimasti tutti in silenzio, dopo il crollo. <+testo_band>– ammette il primo cittadino – <+cors>Nessuno dei presenti aveva voglia di commentare”<+testo_band>.
Una squadra di Vigili del Fuoco si è attivata per alleggerire parzialmente la Cappella della Vergine Maria. <+cors>“Una dozzina di volontari mi ha aiutato per sgomberare la chiesa dalle macerie e per evitare ulteriori guai –<+testo_band> assicura don Eugenio – <+cors>Questo frangente ci farà diventare più famiglia, più comunità, uniti nelle avversità”<+testo_band>.
Per evitare ulteriori crolli, occorrerebbe puntellare la struttura e liberare i tetti, ma l’operazione è assai rischiosa. Sarebbe utile un tetto provvisorio <+cors>“onde evitare gelate. <+testo_band>– prosegue il parroco –<+cors> Il riscaldamento della Collegiata è a pavimento, sarebbe un danno enorme”<+testo_band>. <+cors>“Ci affidiamo alle valutazioni dei tecnici” <+testo_band>dice il Vicario generale della Diocesi, mons. Elio Ciccioni. Ma sui tempi di sgombero, sui danni e sulla possibilità di recuperare la Collegiata c’è incertezza.
<+FirmaCoda>Paolo Guiducci