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E’ di tutti il compito di costruire la pace

Il vecchio anno sta ormai per finire; ancora poche settimane ed entreremo nel nuovo, il 2019! Come lo inizieremo? Con quali desideri, con quali propositi e speranze? Se nel nostro cuore c’è il desiderio e la volontà di migliorare la nostra vita, e quella delle persone e del mondo attorno a noi, ecco una bella occasione che, ancora una volta, si presenta come una buona opportunità per tutti: iniziare il nuovo anno partecipando alla “Marcia della pace”, che si svolge proprio il primo giorno dell’anno nel cuore di Rimini.

Il punto di partenza, per questa iniziativa pubblica, è il Messaggio del Papa. Fu Paolo VI, più di cinquant’anni fa, colui che diede avvio a questa importante esperienza e propose di iniziare ogni nuovo anno nel segno della pace. Quest’anno il tema che papa Francesco ci propone è questo: “La buona politica è al servizio della pace”. Con questo non si vuol dire che solo i politici di professione possono impegnarsi a favore della pace, ma che tutti siamo chiamati a servire il nostro paese, e il bene comune, per favorire rapporti di pace, di incontro, di superamento delle tensioni sociali e di dialogo positivo tra popoli e culture.

In breve il programma della Marcia del prossimo primo giorno di gennaio. Si comincia alle ore 15 dandoci appuntamento presso l’Arco di Augusto; da qui si cammina insieme per le vie principali della città. Alle ore 16, in Sala Manzoni (accanto al Duomo), ascoltiamo alcune testimonianze ed esperienze di pace e di impegno sociale. Alle ore 18, per chi lo desidera, terminiamo in Duomo con la celebrazione della Messa presieduta dal nostro Vescovo.
Un aspetto importante di questa iniziativa è il fatto che essa è aperta a tutti, e tutti sono invitati, credenti e non credenti, tutti gli uomini di buona volontà. Inoltre da alcuni anni partecipano anche uomini e donne di religione musulmana, soprattutto giovani, residenti tra noi; testimoniano così il loro impegno concreto a favore di una società pacifica in cui desiderano inserirsi e dare il loro positivo contributo.

L’anno che inizia sarà “nuovo” non solo perché, necessariamente, il vecchio termina e quello successivo lo segue: sarà “nuovo” se saranno nuovi i comportamenti, se saranno diverse e migliori le scelte della nostra vita. Accogliamo dunque con gioia questa bella opportunità che ci è data: iniziamo il nuovo anno partecipando, insieme a tanti fratelli e sorelle, a questo momento pubblico, per confermare il nostro impegno a favore di una società nella quale possa prevalere il dialogo, la composizione pacifica delle tensioni e dei problemi, e la convivenza positiva e serena fra tutti.