Home Cultura Tradizioni, le Feste dell’uva protagoniste della mostra fotografica

Tradizioni, le Feste dell’uva protagoniste della mostra fotografica

Carro di Monte Colombo Festa a Morciano
Locandina

“Tracce di memoria” è il titolo della mostra che sarà inagurata il 6 aprile a Montescudo-Monte Colombo. A promuovere l’esposizione di 50 fotografie di carri allegorici, protagonisti dal 1957 della tradizionale Festa dell’uva, è il Comune. Protagonisti i giovani e soprattutto le ragazze locali, ambasciatrici di prodotti preziosi come l’uva e il vino.

I carri non furono solo folklore e tradizione ma l’espressione di una socialità moderna e coesa e di ragazze (tutte classe 1934-‘36) già proiettate verso l’istruzione, la parità e l’indipendenza. La mostra consente uno sguardo sul processo di emancipazione della donna, preludio ai movimenti degli anni Sessanta ma anche sulle battaglie per diritti basilari come la pensione per i lavoratori della terra. La sezione dedicata all’uva, ai vigneti e alle cantine ieri e oggi, arriva alle moderne aziende vinicole e agrituristiche locali condotte da una nuova generazione di preparati e appassionati vignaioli, impegnati a produrre vini di qualità tra tradizione e innovazione.

Festa dell’uva, giovane con botticella in testa

L’iniziativa è promossa dall’Associazione Esserci Aps nell’ambito del ‘Green festival Montefeltro 2024’ che ha per tema “Non sprecare. No allo spreco del cibo, delle cose, delle risorse, del tempo e della vita”.

Spiega Antonella Chiadini, ideatrice e curatrice della mostra insieme a Federica Foschi, responsabile del Museo diffuso di Montescudo-Monte Colombo: “Alcune di queste foto sono state conservate da mio padre Francesco, per molti anni gestore della grande Azienda Agricola Orlandi Contucci di Monte Colombo e altre appartengono a privati. Molti i documenti reperiti negli archivi comunali sulle campagne nazionali e le sagre dell’uva tra il 1952 e 1960. La mostra non è una somma di ricordi da rispolverare ma è il portare alla luce e preservare un patrimonio culturale identitario che rischia di andare perduto con la scomparsa degli ultimi protagonisti e testimoni. Piccole tracce che ci aiutano a interpretare il passato e diventano elemento di raccordo tra generazioni”.

La mostra sarà visitabile solo su prenotazione al numero di cellulare 3358472461. Previste visite guidate per gruppi e scolaresche.