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Tempo di rivoluzione pastorale

Durerà due settimane la visita del Vescovo alla Zona Pastorale di Coriano e sarà molto intensa, ricca di incontri e momenti di preghiera, ma anche di verifica. Da alcuni mesi infatti le tre principali parrocchie del Vicariato (Coriano, Cerasolo con Mulazzano e Ospedaletto) lavorano insieme e hanno formato la nuova zona pastorale che raccoglie la gran parte delle comunità del comune di Coriano. I tre sacerdoti sono “parroci in solido”. Per presentare, in questa prima tappa, la parrocchia di Coriano, abbiamo intervistato don Egidio Brigliadori, che ne è parroco dal 2001.

Una vera rivoluzione, quella in atto nelle vostre parrocchie…
“Certamente, soprattutto a livello di mentalità. La prima cosa che emerge è che una simile struttura porta alla valorizzazione delle competenze personali, sia fra i preti e diaconi sia con i laici, e alla condivisione delle strutture. A livello di collaborazione già la Caritas operava in tale direzione; oggi tutte le espressioni della pastorale sono chiamate a tenerne conto e a confrontarsi. Ci vorrà del tempo ed anche tanto impegno. Anche la pastorale giovanile, già dal 2001, aveva iniziato un percorso di integrazione e collaborazione fra tutte le parrocchie del Vicariato”.

Due parole sulla parrocchia di Coriano.
“La parrocchia di Santa Maria Assunta di Coriano ha il suo nucleo maggiore in paese, ma è anche circondata da piccoli borghi sparsi nella campagna: Pedrolara, Ca’ Fornaci e Villaggio del Sole… Complessivamente conta poco più di 3000 abitanti. La monumentale chiesa parrocchiale, costruita sulla sommità della collina, domina incontrastata su tutto il territorio e ben oltre.
Fin dal 2001 abbiamo pensato di suddividere la parrocchia in cinque Zone, con un responsabile per ogni Zona, per poter essere maggiormente presenti alla vita reale delle persone. Nelle Zone si svolgono anche alcune attività molto gradite dalla gente. Per tutte valga il Mese di Maggio, con cinque immagini itineranti della Madonna, che complessivamente coinvolge 150 persone circa ogni sera. E poi l’Ottavario dei morti, durante il quale i Responsabili raccolgono i nomi dei defunti per un loro ricordo durante la recita del rosario e la celebrazione della messa in chiesa.
Coriano è una parrocchia di radicate tradizioni religiose (concentrate soprattutto attorno all’immagine del Crocifisso), che però si vanno attenuando con le nuove generazioni e coi nuovi insediamenti”.

Tradizioni e novità si integrano?
“Le tradizioni a volte entrano in conflitto con la necessità di proporre nuove vie di evangelizzazione per le nuove generazioni. C’è un nucleo di “nostalgici” che fatica ad accettare i piccoli tentativi di innovazione e di esperienze nuove.”

Dove sta la difficoltà?
“Non siamo più abituati a quell’annuncio personale che caratterizza l’apostolato missionario. Per secoli è bastato suonare la campana per avere la presenza dei fedeli in chiesa. Oggi non basta più, anzi, per la stragrande maggioranza non ha alcun senso. Sul piano della fede, l’analfabetismo di ritorno è impressionante, ma non si vedono chiare le soluzioni”.

Come fare un primo annuncio a chi l’ha già ricevuto?
“A Coriano per anni si sono portati avanti i Centri di Ascolto del Vangelo, ma si sono ormai esauriti, riducendosi per lo più ad un momento di preghiera (“diciamo il rosario che è più facile”), o ad atto di cortese presenza e per fare un favore alla famiglia ospitante. Nell’ultimo anno abbiamo provato a fare un unico incontro sul vangelo domenicale, per garantire la presenza del prete e del diacono”.

Segnali positivi?
“Qualche piccolo segno di annuncio lo poniamo nella celebrazione dei sacramenti e nella loro preparazione. Quanto allo spirito missionario “ad extra” le iniziative sono lodevoli, ma rimangono legate alla sfera del “privato”. Dallo scorso anno la partecipazione massiccia e capillare al Campo Lavoro ha suscitato un certo interesse, con la collaborazione anche di persone abitualmente estranee alle attività della parrocchia”.

Novità a livello di iniziazione cristiana?
“La catechesi risulta essere ancora oggi lo “strumento” principale per fare incontrare il Signore. La catechesi rivolta ai bambini è fondamentalmente tradizionale. A fronte di circa 120 ragazzi vi è la disponibilità di una quindicina di catechisti. I genitori non sono molto coinvolti. Alcuni tentativi e proposte sono stati fatti: incontri mensili in cui si seguiva di pari passo l’itinerario dei propri figli, chiedendo anche la loro collaborazione…, ma la risposta è stata scarsa fino all’esaurimento totale”.

Buon impegno mette la vostra comunità nella catechesi che prepara il battesimo ed il matrimonio…
“La catechesi pre-battesimale normalmente si concretizza in un primo incontro col parroco a cui seguono due incontri presso le famiglie dei battezzandi da parte dei catechisti battesimali e due momenti liturgici: la presentazione dei battezzandi ed il battesimo. Gli incontri hanno lo scopo sia di preparare il sacramento del battesimo, sia, soprattutto, di riproporre la vita del cristiano, di come riuscire a concretizzare nella vita il Vangelo.
Da due anni poi è stato ripensato il corso di preparazione al matrimonio. È stata formata una équipe stabile con il sacerdote e due coppie di sposi, una più giovane che possa rappresentare le giovani coppie che si avvicinano al matrimonio e condividere con loro dubbi e aspettative, e una più esperta, con un certo numero di anni di matrimonio alle spalle che possa testimoniare fatiche e gioie della vita di sposi cristiani. Al termine si propone alle coppie partecipanti un Ri-Corso: incontri saltuari per continuare la formazione e la condivisione di esperienze. Ciò naturalmente anche dopo il matrimonio”.

La liturgia appare ben curata.
“La scelta di formare un Gruppo Liturgico nasce proprio dal desiderio di porre la liturgia al centro della pastorale comunitaria. L’obiettivo è di rendere più partecipata la Messa e coinvolgere maggiormente la comunità. Particolare cura si dedica al canto. Da tempo infatti un coro di voci miste si prepara settimanalmente alla liturgia domenicale.
Per molte domeniche dell’anno la messa delle 11 è caratterizzata da gesti che coinvolgono l’intera comunità, non solo per la celebrazione dei sacramenti (i battesimi avvengono sempre nella messa delle 11), ma anche per sottolineare le tappe annuali del catechismo, per caratterizzare i tempi forti o valorizzare alcune circostanze (messa dello studente, dei fidanzati, degli anniversari di matrimonio e di battesimo…).
La pessima acustica della nostra chiesa ci “costringe” a distribuire tutte le domeniche un foglietto con le letture, in modo che la gente possa comprendere meglio la Scrittura. Il vantaggio è che, pubblicando un foglietto nostro, la gente può portarlo a casa e utilizzarlo anche durante la settimana. In appendice il foglietto riporta anche gli appuntamenti della comunità”.

Novità nella pastorale degli adulti e della famiglia ?
“Con fatica ci siamo incamminati intensificando vecchi percorsi e investendo su nuove proposte pastorali. Poniamo attenzione all’annuncio della “buona notizia” sul matrimonio. È il cuore.
Esiste in parrocchia un gruppo famiglia; un’esperienza ventennale, fatta di amicizia e condivisione, arricchita da relazioni importanti e da frequenti momenti di preghiera e riflessione sulla Parola di Dio, che si trasforma ogni volta in “Vangelo della famiglia”, calando la Parola nel contesto di vita. Da questa esperienza di comunione familiare sono nate vocazioni al sacerdozio, al diaconato permanente e tante persone prestano il loro servizio nella comunità come operatori pastorali nel campo della catechesi, della carità, della liturgia. In questo gruppo sono accolte anche alcune donne vedove.
Da qualche anno esiste anche il gruppo giovani coppie, che vede impegnate le coppie in un percorso mensile di spiritualità. Ogni anno l’esperienza si arricchisce degli esercizi spirituali e di alcuni momenti di convivialità”.

La famiglia dunque come scelta centrale, via per giungere a tutta la comunità…
“La famiglia non è una delle tante realtà della parrocchia, ma attraversa tutte le realtà: bambini, giovani, adulti, anziani, malati, bisognosi. Da qui la necessità di pensare una pastorale della famiglia integrata con gli altri ambiti pastorali”.

Per esempio?
“Il Battesimo dei bambini prevede un periodo simbolico di catecumenato di un mese, che va dalla Presentazione al Battesimo. In questo periodo tre coppie di catechisti battesimali incontrano due volte le famiglie a casa loro. È un momento molto importante di evangelizzazione della famiglia, che viene sollecitata a riscoprire il proprio ruolo di responsabile della trasmissione della fede.
Ogni anno poi all’interno di una celebrazione Eucaristica domenicale, tutte le famiglie dei battezzati sono invitate a festeggiare l’anniversario di Battesimo e viene loro consegnato il catechismo 0-6 anni quale riferimento dell’azione educativa dei genitori. Ma questo solo per fare un esempio di pastorale integrata. C’è poi la catechesi dei bambini, la Caritas…”.

A proposito di Caritas. Coriano è sede della Caritas interparrocchiale…
“La Caritas, presente dai tempi di don Marfori, ha sempre più allargato la sua opera assistenziale ed educativa, aprendo un Centro di Ascolto interparrocchiale e un Centro di Aiuto alla Vita. La sede è presso la parrocchia stessa e occupa un locale per la conservazione degli alimenti, uno per la distribuzione di indumenti ed uno per l’ascolto ed il colloquio con le persone. Si occupa di assistenza a famiglie (150) e persone bisognose e, col Centro Aiuto alla Vita, di sostegno alle madri con bimbi fino ai due anni. Mantiene rapporti di collaborazione con l’Ufficio Assistenza Sociale del Comune e con la Caritas diocesana. Complessivamente vi sono impegnati una ventina di volontari. Al giovedì pomeriggio si riuniscono alcune donne anziane che realizzano anche lavori di ricamo da vendere a favore delle iniziative di carità. La partecipazione della Comunità alle iniziative e allo spirito della Caritas sta progressivamente crescendo. Come gesti educativi si propongono due momenti particolari: la domenica del dono e la giornata di solidarietà”.

Ho sottomano il vostro giornalino parrocchiale…
“Nel dicembre del 2001, con un gruppo di giovanissimi, abbiamo dato vita ad un giornalino (L’Arca di Coriano) che, col tempo, è diventato lo strumento di informazione e di collegamento con tutte le famiglie. È mensile e viene consegnato dai messaggeri a tutte le famiglie (1150 circa). Dal settembre scorso, con la nascita della zona pastorale, L’Arca di Coriano è diventato semplicemente L’Arca e raccoglie in otto pagine i momenti più significativi della vita delle singole comunità per renderle esperienza comune. Viene ora distribuito in tutte le parrocchie della zona in 2500 copie”.
Una comunità antica, per tanto tempo comunità guida di un intero territorio, che da un po’ fa fatica a ritrovare la sua strada, ma che certamente ha le risorse per risorgere.

Giovanni Tonelli

Nella foto, la monumentale chiesa di Coriano recentemente restaurata