Home Cultura Teatro Petrella, 30 anni da Teatro non provinciale

Teatro Petrella, 30 anni da Teatro non provinciale

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I trent’anni di attività del Teatro Petrella di Longiano, che ha rappresentato un vero e proprio modello per tanti altri spazi di piccole dimensioni, meritano un’attenzione particolare. L’artista Tinin Mantegazza ha appositamente ideato un logo per festeggiare la ricorrenza, mentre la società Cronopios, che gestisce la programmazione, ha organizzato una giornata di studi (venerdì 18) dedicata all’interrogativo Quale futuro per i piccoli teatri?.
Inaugurato nel 1870 e intitolato al compositore palermitano Enrico Petrella, autore di ben ventiquattro opere, ma che – nato lo stesso anno di due giganti come Verdi e Wagner – è andato rapidamente incontro all’oblio, è stato sottoposto a un restauro che lo ha riportato agli antichi splendori ottocenteschi: vero gioiello nel cuore della Romagna. L’attività è ricominciata nel novembre 1986, quando il Petrella fu riaperto con uno spettacolo di Aldo e Giovanni (ancora non c’era Giacomo), assumendo subito una visibilità che si è estesa ben oltre i confini locali. Dalla riapertura, attraverso il meccanismo delle “residenze creative”, ha dato ospitalità ad innumerevoli artisti (un lungo elenco che comprende Stefano Bollani, Claudio Bisio, Angela Finocchiaro, Vito, Ivano Marescotti, Paolo Cevoli, Simone Cristicchi e solo per citare i nomi più recenti), che – dopo un periodo di prove al Petrella – lì debuttavano in anteprima i loro spettacoli, prima di portarli in giro per l’Italia. Ma il suo palcoscenico ha ospitato anche spettacoli teatrali di tradizione e di ricerca, concerti e cicli di musica cameristica.
La programmazione, che partirà a fine novembre, è come sempre divisa in più percorsi. Del primo, Il Petrella ospita, fa parte il concerto di Gianluca Grignani: il cantautore ha scelto Longiano come tappa iniziale del suo nuovo tour, Rock 2.0, con cui festeggia vent’anni di carriera. Il 23 dicembre l’immancabile serata di gospel avrà per protagonista l’americano Dennis Reed & Gap. Nella sezione più strettamente teatrale, il 25 gennaio, Enigma scritto da Stefano Massini (autore della celebre Lehman Trilogy) con Ottavia Piccolo protagonista (nella foto L. De Frenza). Il 19 febbraio la Compagnia Stalker del coreografo Daniele Albanese, dopo una residenza creativa, presenterà Von. Il 3 marzo tocca a L’anarchico non è fotogenico di Quotidiana.com, mentre il 24 lo scrittore Massimo Carlotto sarà al centro di un dialogo fra realtà e finzione, Crime Story, con l’attore Titino Carrara che interpreta un pentito di mafia. Il 9 aprile, anche in questo caso al termine di una residenza creativa, il Teatro della Valdoca – ossia Cesare Ronconi e Mariangela Gualtieri – propongono Per contagio, insieme a una dozzina di ragazzi che hanno partecipato ai loro seminari, e che in seguito diventerà un vero e proprio spettacolo.
Il poliedrico cartellone prevede anche due appuntamenti dedicati a un pubblico di famiglie, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Longiano. Il 12 febbraio la compagnia Teatro C’art, diretta da André Casaca, porta in scena Casa de Tábua, dai risvolti comici che scaturiscono da un incontro fra suono e gesto, affidati a un lui con la sua casa viaggiante e una lei con la sua casa sonora. Un mese dopo Capucine, un viaggio da ridere, lo spettacolo del Circo Teatro Comico Poetico di Milo&Olivia.
Poi due prove aperte, legate ancora a residenze creative di danza: Esercizi coreografici, il 21 aprile, e Cult, il 7 maggio.
In alcune serate il Petrella si trasformerà in un vero e proprio jazz club: l’iniziativa, realizzata in collaborazione con JAR – jazzaroundrimini, ospita interpreti di primissimo livello della scena internazionale. Il 31 marzo si esibirà la vocalist Silvia Donati con il suo Next Step, mentre il 30 aprile (International Jazz Day, indetto dall’Unesco) duplice concerto: quello del pianista Alessandro Lanzoni, seguito poi dal duo Marta Raviglia e Tony Cattano che, in Vocione, propongono un singolare mixaggio fra jazz, spirituals, musica brasiliana, ballate rinascimentali e arie barocche.

Giulia Vannoni