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Tassa di soggiorno: albergatori a lutto

Gli albergatori di Riccione scendono in piazza, vestiti a lutto, per protestare contro la tassa di soggiorno. Si ritroveranno insieme lunedì 14 novembre in piazza Matteotti, tra Corso Fratelli Cervi e viale Lazio, con candele e ceri in mano, come suggerito dall’Aia, che ha promosso la mobilitazione.
Il sindaco Massimo Pironi, intanto, ha già ordinato agli uffici del settore di predisporre il regolamento che stabilirà come, quando e chi pagherà, suo malgrado, questo balzello. I turisti, secondo le stelle degli hotel dovrebbero sborsare dai 50 centesimi ai 2 euro al giorno, cifra che s’intende applicare in modo uniforme nai comuni limitrofi.
“Sono in corso degli incontri – spiega il primo cittadino -. Dopo quello di lunedì con gli albergatori, in settimana ne avremo uno a livello provinciale e il 21 sul piano regionale. Siamo in fase di evoluzione. Nulla di definito. Come verrà applicata l’imposta e come saranno destinate le risorse è da vedere. Si tratta di stipulare un vero patto. Sarà, comunque importante spiegare e dimostrare ai turisti come si spendono questi soldi. Bisogna far vedere che si tratta di un investimento per loro”.
Sulla manifestazione degli albergatori aggiunge: “La loro protesta è la nostra protesta, legata alla mancanza di politiche serie del Governo sul turismo. In modo furbesco si sopperisce ai tagli, costringendoci ad applicare questi balzelli, mentre i comuni hanno bisogno di investire innovare. È assurdo”. Sul direttore dell’Aia, Luca Cevoli che, oltre a “non gradire il ricatto: o si applica l’imposta o si tagliano i servizi”, accusa il Comune di “non avere capacità organizzativa”, mentre potrebbe risparmiare ancora su 450mila euro di spicciolame e stipendi di dirigenti, replica: “non è vero che si sprecano soldi. Stiamo facendo le pulci a tutti, tant’è che persino sul TRC diciamo che non è possibile tirar fuori altri soldi. Serve credibilità e collaborazione. Per il resto abbiamo delle priorità. In particolare i servizi che non possiamo tagliare. Lo dicono le stesse indagini svolte dall’osservatorio turistico dell’Aia Luigino Montanari”.
Gli albergatori, intanto, si preparano a pronunciare in coro il loro secco “no” sulla tassa di soggiorno, da applicare dal 2012. Già da alcuni giorni circola la mail per la mobilitazione. L’Aia invita titolari e gestori degli hotel, associati e non, a presentarsi in piazza Matteotti con familiari, dipendenti, collaboratori e amici. Il tam tam non ha precedenti. D’altra parte, come ricorda Cevoli “gli albergatori non si mobilitavano dal 1989. Era successo per le mucillagini che, due anni prima, avevano indotto gli amministratori a cancellare la stessa imposta della quale ora si riparla”.
Come si legge nel comunicato dell’associazione il 14 è gradito, anzi, è obbligatorio l’abito scuro, o meglio nero a lutto, da indossare con le candele in mano “per simboleggiare la morte del turismo”. Per l’occasione dal balcone dell’Aia, che si affaccia sulla piazzetta, qualcuno, a sorpresa, terrà un discorso. C’è chi pensa che si tratti di un intervento mordente e satirico del comico Paolo Cevoli, fratello di Luca. Qualche istante prima il cartello contro il TRC sarà rimpiazzato da uno striscione lungo dieci metri con su scritto: No all’imposta di soggiorno.

Nives Concolino