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Sport, settembre è il momento della scelta : piu’ azione e meno visione

Guida completa alla scelta dello sport giusto per ogni età: dai bambini agli anziani, consigli pratici per un benessere duraturo

Lo sport per ogni età: consigli per un benessere duraturo

Tradizionalmente, settembre è il mese deputato alla scelta delle attività sportive, per
poi iniziare la pratica ad ottobre. Azzardo dei consigli, spero utili, derivanti dalla mia
quarantennale esperienza in materia, ed anche dai miei studi. Parto da una necessaria
premessa. Nel nostro Paese, solo poco più di un quarto della popolazione (dai 3 anni
di età) pratica costantemente uno sport nel tempo libero. Di converso, la visione dello
sport assorbe una parte importante del tempo della nostra vita. In tal modo, spesso
fomentiamo miti e li arricchiamo, anche in modo esagerato, fino a quando qualcuno li
supererà. Per la verità, la “mitizzazione” avviene in diversi ambiti, a volte si
radunano folle enormi, nonostante costi, rischi, disagi e nonostante il fatto, che la
maggioranza degli italiani sia estremamente contrariata alle abnormi diseguaglianze
sociali in esponenziale crescita, ma appare difficile contenerle, se contribuiamo
pesantemente a generarle.

Ritornando al tema dell’articolo, in generale, credo che sarebbe auspicabile dedicare
più tempo alla pratica e meno alla visione dello sport. Alcune rilevazioni, ci
collocano oltre il 20° posto in Europa per numero di adulti che praticano
costantemente attività sportiva. Eppure, quasi l’unanimità degli studi in materia,
sentenziano chiaramente che la pratica di attività motorie (differenti dallo sport
puramente agonistico) donano a qualsiasi età (se rapportate alle patologie) benessere,
benefici fisici, cognitivi e psicologici. Tutto ciò premesso, suddivido i miei consigli
per la pratica in quattro grandi fasce di età: Bambini, Ragazzi, Adulti, Anziani,
cercando di sintetizzare in modo estremo, lo spazio di un articolo non consente
un’analisi completa e complessa, ma solo qualche riflessione.

Lo sport per i bambini: sviluppo e socialità

Sconsiglio vivamente la rotazione perenne tra gli sport. Provare alcune
attività sportive è positivo, cambiarle continuamente improduttivo e financo
diseducativo. Non entro in merito alla scelta della pratica, che in questa fascia di età
dovrebbe essere principalmente finalizzata allo sviluppo delle capacità coordinative e
della socialità. Sono i genitori deputati a canalizzare la scelta, convincendo i bambini,
ma se necessario, anche imponendosi, del resto, appare evidente che a 6/7 anni è
facile essere influenzati, succede anche agli adulti, ed il termine “influencer”, appare
abbastanza esplicativo. Inoltre, consiglio un’analisi dettagliata dell’insegnante, del
suo curriculum, degli studi specifici, dell’esperienza nell’insegnamento, ed anche del
percorso di vita, perché sarà un punto di riferimento importante ed in parte, un
educatore. Sconsiglio di scegliere la palestra in base alla comodità logistica, molto
meglio valutate con attenzione l’insegnante e visionare alcune lezioni prima di
iscrivere il bambino. In questa fascia di età, eviterei in modo assoluto l’agonismo
esasperato e la ricerca del “campione”.

L’attività fisica per i ragazzi: disciplina e crescita personale

È auspicabile che i genitori, se necessario, impongano la pratica costante di
un’attività sportiva ai ragazzi, per il benessere, per la crescita (non solo fisica) e per
l’educazione che lo sport può supportare, ad esempio, al rispetto delle regole. Anche
in questo caso, consiglio di visionare attentamente il curriculum di vita
dell’insegnante. Suggerisco di scegliere un’attività, che oltre a sviluppare le capacità
coordinative, implementi anche quelle condizionali, in modo simmetrico per le varie
parti del corpo. Solitamente, per i ragazzi diventa attraente l’agonismo anche
estremo, purtroppo, questa è la nostra cultura. Consiglio di smorzare, non di
fomentare, spesso, l’agonismo esclude per natura i meno dotati, non implementiamo
le loro insicurezze, anzi, evidenziamo che vincere una partita, un torneo o qualsiasi
altra cosa, è parte dell’effimero, inoltre, nelle situazioni della vita non sempre si
vince, pertanto, a mio avviso, è più importante sviluppare la resilienza.

Lo sport per gli adulti: tempo per sé stessi e benessere psicofisico

Adulti : è il tempo della massima produttività lavorativa, ma il lavoro è solo una
parte della vita, utile, necessaria, a volte anche di soddisfazione, ma non può andare
oltre. Consiglio di dedicare tempo a voi stessi, di praticate con costanza l’attività
sportiva che preferite, magari con i figli (esperienza bellissima), ma sempre a livello
amatoriale, con i ritmi che riuscite a tenere, senza rinunciare per il lavoro o per altri
impegni, perché la vita è breve e lo sport, è parte fondamentale del vostro benessere
psicofisico.

L’importanza dell’attività motoria per gli anziani: autonomia e benessere sociale

Oltre il 25% dei cittadini di questo Paese è over 65, in esponenziale crescita. In molte nazioni del nord Europa è difficile incontrare anziani sulle
panchine, le istituzioni locali o nazionali incentivano in modo significativo il loro
mantenimento in attività, nel sociale, ma anche al riguardo la pratica sportiva, che
assume un ruolo di fondamentale importanza, ovviamente, compatibilmente ai limiti
dell’età e delle patologie. La pratica costante di attività motorie in un anziano, spesso
riduce la solitudine tipica dell’età, accresce le aspettative di autonomia, restringe i
rischi di malattie, attenua le depressioni ed in ultima analisi, ma non per questo meno
importante, diminuisce il ricorso alla sanità pubblica, con enormi benefici anche per
le casse dello stato, che in questo modo, non sarà costretto a contenere
continuamente i servizi per mancanza di fondi. Sono moltissime le attività sportive
praticabili dagli anziani, si tratta ancora una volta di affidarsi ad insegnanti
specializzati, ad alta professionalità, con esperienza pluridecennale, con titoli reali,
non diplomi più o meno farlocchi rilasciati da qualche organizzazione insignificante.
Purtroppo, in generale, a mio avviso, le istituzioni pubbliche appaiono ancora lontane
dal recepire adeguatamente tali necessità, ma in un Paese che invecchia in modo
progressivo ed irreversibile, dovrebbe essere una delle tante priorità, per il bene dei
cittadini e dello stato.

Carlo Alberto Pari