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Servo di Dio, fedele, saggio e felice

L’ULTIMO SALUTO. Don Luigi Sarti, per tanti anni Cappellano militare, era impegnato nel servizio alle comunità della Colonnella e di Mater Misericordiae

Se non puoi essere un albero là sulla collina, sii un ramoscello nella valle, ma sii il migliore ramoscello della valle.

Se non puoi essere il sole, sii una stella.

Sii sempre il meglio di ciò che sei.

Il valore non si misura dalle dimensioni.

Qualunque cosa tu sia, cerca di esserlo profondamente!

Vorrei partire da questa riflessione poetica per scrivere qualcosa su don Luigi, meglio mons. Luigi Sarti in questi 10 anni di servizio alla Colonnella e alla Mater (di cui almeno otto condivisi con lui): lui è stato un grande riferimento, non solo un esempio ma anche un fratello maggiore, come un padre che mi ha sempre incoraggiato e consigliato! Un dono per me e per tutta la comunità!

Il dono di un sacerdote sereno, fedele, saggio, felice, anche se a volte poteva apparire riservato, un po’ austero. È stato così ricco di umanità, attenzione, capacità di ascolto e anche umiltà, nel suo sapersi mettere a servizio con obbedienza e dedizione. Ho provato e cercato di sintetizzare la vita di don Luigi partendo dalle tre virtù teologali cioè i tre doni che Dio ha radicato in noi dal giorno del battesimo!

Anzitutto la Fede: ci siamo ricordati tutti qual è stato il ritornello che don Luigi pronunciava ogni volta che terminata la messa, il servizio di Confessione, l’attività svolta in comunità e ci salutavamo; lui immancabilmente diceva: “A Dio piacendo!”!

E si sentiva che mentre lo diceva il suo cuore era tutto orientato all’abbandono alla Provvidenza di Dio Padre. Una fiducia così piena di coraggio che ho visto soprattutto in questi ultimi anni in cui ha dovuto fare i conti con l’avvicinarsi della morte, dell’abbraccio col Padre. Ha conservato la serenità, la pace nel cuore. Diceva a proposito, la sua badante Irina, che lo ha assistito: “Mai si è lamentato”.

La Speranza. A volte nei nostri discorsi a livello di comunità affioravano le negatività, le criticità, e spesso scadevamo nel pessimismo!

Anche io personalmente, più di una volta, mi sono aperto con don Luigi sfogandomi per le difficoltà comunitarie e personali. Lui ha sempre incoraggiato, ha sempre orientato tutti noi a guardare Gesù, Colui che è Speranza che non delude!

La Carità. Il dono del servizio perseverante e generoso vissuto per oltre 30 anni, dal primo parroco don Fausto Zannoni , passando per don Andrea Turchini, don Antonio Moro, don Fabrizio Uraldi e tanti altri sacerdoti e seminaristi che si sono succeduti qui alla Colonnella e poi alla Mater!

Don Luigi ha manifestato come nella quotidianità, a partire dalle cose più semplici, dalla fedeltà alle cose più quotidiane e feriali, è stato un esempio molto edificante!

La Santa Messa preparata con amore! Le ore e ore passate nel confessionale per accogliere e ascoltare! La disponibilità nel dono dell’obbedienza e della docilità, evidentemente fatta crescere attraverso la vita di militare, ma diventata matura come un obbedienza e docilità piena d’amore cristiano: disponibilità a tutte le richieste che anche in maniera non programmata mi permettevo di fargli, anche all’ultimo momento!

Anche il rapporto con i poveri che prima e dopo la messa, pure qui alla Colonnella, si susseguivano: lui mi ha insegnato il rispetto verso questi fratelli e sorelle che si presentavano improvvisamente; un rispetto uguale per tutti, sia per le persone povere e semplici, così come per quelle più importanti!

Infine, il suo amore immenso a Maria: una devozione forte con i richiami continui che ci faceva, non concludendo mai nessuna omelia senza

il riferimento a Lei!

Iniziava sempre ogni messa con l’Angelus e mai concludeva la messa senza girarsi verso questa immagine per contemplarla e lasciarsi guardare da Maria con il bambino Gesù!

Imparando da Maria soprattutto a vivere l’umiltà, il mettersi a servizio e quella docilità che ci permette di mantenere sempre la serenità in un mondo, come il nostro, segnato dalla rabbia, dalla ribellione e dal disprezzo dell’obbedienza!

don Concetto Reveruzzi