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Se non è incerta che previsione è?

Il livello del mare aumenterà, alla fine del secolo in corso, di un metro e la temperatura salirà di cinque gradi. È lo scenario quasi apocalittico dipinto da Luca Mercalli durante il convegno tenutosi presso la Sala Marvelli della Provincia di Rimini nei giorni scorsi, organizzato da Centuria Agenzia in collaborazione con Europa Inform. La fortuna è che tale scenario si avverrà soltanto se l’uomo non metterà in atto opere di mitigazione dei fenomeni di inquinamento, con diminuzione delle emissioni come previsto dal protocollo di Kioto.
Il convegno è stata l’occasione per fare il punto sulla situazione climatica e meteoreoligica locale e nazionale con particolare riferimento ai danni che i fenomeni atmosferici possono apportare al turismo. Un’estate piovosa come quella di quest’anno unita a previsioni spesso catastrofiche: elementi che non giovano di certo all’economia del territorio.

“Le previsioni attendibili – ha spiegato il presidente della Società Meteorologica Italiana, Luca Mercalli – sono soltanto quelle che non vanno oltre i tre o quattro giorni. Spesso dietro molti siti commerciali le previsioni sono generate da computer senza nessuno che analizzi i dati”. Proprio contro i siti commerciali è partita la denuncia delle Associazioni Albergatori che nei periodi pasquali scorsi o nei week end estivi hanno visto piovere disdette sui propri hotel proprio a causa delle previsioni sbagliate.
“Abbiamo denunciato alcuni siti meteo – racconta Antonio Guarini, direttore dell’Associazione Albergatori di Rimini – insieme ad altre associazioni della costa romagnola, e ad altri operatori di categoria come i bagnini, non tanto per avere un risarcimento economico ma per far sì che le previsioni a lungo raggio, come quelle a 15 giorni non arrivino più a mettere in fuga i turisti, prevedendo maltempo quando poi invece, nel periodo oggetto di previsione, splende un bel sole”.
Come sono possibili tanti errori vista l’evoluzione che la meteorologia ha avuto negli ultimi anni grazie ai sempre più sofisticati strumenti informatici e tecnologici?
“Se pensiamo che nel passato le previsioni venivano trasmesse via fax o tramite segreterie telefoniche – è il commento di Carlo Cacciamani, direttore del servizio IdroMeteoClima di ARPA – ci accorgiamo di quanti passi avanti sono stati fatti, soprattutto grazie a internet. Mappe radar permettono di monitorare i fenomeni atmosferici in tempo reale e di effettuare previsioni sempre più accurate. In passato per fare previsioni a 24 ore ci voleva un intero giorno, oggi in dieci minuti siamo in grado di dire che tempo farà domani. Però ricordiamoci che l’intervento umano sui dati è sempre necessario. Le macchine da sole non bastano”.
Cosa rispondere allora a chi pone critiche sempre più severe su questa disciplina, pretendendo dati quasi certi?
“La meteorologia non è una scienza esatta, le previsioni sono incerte per definizione – continua Cacciamani – ormai la gente vuole sapere l’ora esatta in cui pioverà ma questo non è possibile. Anche la comunicazione è importante. Occorre stare attenti a chi vende certezze. In futuro andremo incontro a estati sempre più calde e a fenomeni di pioggia concentrata in periodi brevi ma di forte intensità. Tanta siccità e ogni tanto una bomba d’acqua”. Fenomeni così veloci sono più difficili da prevedere rispetto a perturbazioni più lunghe, che provengono da paesi lontani, che viaggiano per molti giorni e si possono monitorare.
Gli esperti del clima concordano nel puntare il dito verso l’isterismo di massa, con smartphone interpellati in maniera compulsiva tramite applicazioni a cui si demanda il compito di programmare vacanze e gite. Senza più guardare il cielo. Senza più sopportare l’imprevedibile. Perchè se le previsioni sono utili per migliorare la prevenzione, è anche vero che “non esite buono o cattivo tempo ma solo buono o cattivo equipaggiamento” come diceva il fondatore dello scoutismo Robert Baden Powell. Il consiglio intanto è quello di affidarsi, per le previsioni, a siti come quello dell’ARPA, dell’Aeronautica Militare e se si vogliono includere quelli commerciali occorre verificarne l’attendibilità visto che spesso i fini sono puramente pubblicitari.
Al convegno era presente l’assessore all’ambiente del Comune di Rimini, Sara Visintin, che ha illustrato le politiche messe in campo dall’Amministrazione per ridurre le emissioni inquinanti, per la depurazione delle acque con l’eliminazione degli scarichi a mare, e la riduzione del consumo di suolo. Il legame tra cambiamenti climatici e intervento dell’uomo pare infatti ormai un fattore non casuale.

Silvia Ambrosini