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Se il rifiuto finisce in… stazione

Un’alternativa ai cassonetti su strada per gettare i rifiuti domestici e non, è rappresentata dalle stazioni ecologiche, dove è possibile fare lo stesso tipo di raccolta differenziata e soprattutto conferire quei materiali, come gli apparecchi elettronici, che su strada non possono stare, nonostante se ne continuino a vedere ancora parecchi in certe zone della provincia. Questi luoghi tornano particolarmente utili quando si hanno grandi quantità di materiale da buttare o oggetti di grande dimensione, ovvero gli ingombranti.
Vi sono 13 ecostazioni sparse per la provincia di Rimini, accessibili gratuitamente con l’auto, ma occhio agli orari perché non sono aperte tutti i giorni della settimana, talvolta solo la mattina e chiuse la domenica. L’operato di questi luoghi di raccolta rappresenta un contributo non indifferente alla raccolta differenziata. “Esiste il servizio per il ritiro a domicilio – ricorda l’assessore all’Ambiente del comune di Rimini, Sara Visintin – che però richiede la presenza dell’utente in casa da concordare con Hera. All’isola ecologica, invece, si ha la possibilità di andarci quando si vuole”.

Il bilancio.Nel 2012 questi luoghi hanno intercettato circa 4.800 tonnellate di rifiuti, il 92% delle quali provenienti dalle tre stazioni del solo comune di Rimini. I conferimenti totali sono stati 123 mila (113 mila nel capoluogo). Coloro che hanno conferito alle stazioni, hanno gettato in media 125 kg di inerti, 85 kg di potature, 63 kg di legno, 44 kg di frigoriferi a testa, 40 kg carta, 18 kg di vetro, 5,5 kg di olio vegetale e altrettanti di farmaci.
Mentre alcune stazioni sono malto battute, altre, a parità di abitanti, sono quasi sconosciute. È il caso di San Giovanni in Marignano che, nonostante abbia quasi la stessa popolazione di Coriano, si è fermata nel 2012 a soli 64 conferimenti. Coriano ne conta 2.930.
Delle tre isole ecostazioni del comune di Rimini (Viserba, via Nataloni e Miramare), quella che lavora di più è la seconda: con quasi 64.000 conferimenti nel 2012 ha ricevuto due volte e mezzo il numero di visitatori delle altre due stazioni, anche se quella di Miramare ha raccolto un volume maggiore di rifiuti per utente: 56 kg, contro i 39 di Viserba e i 32 di via Nataloni. “Il successo dipende da vari fattori – prosegue Visintin -. A Miramare c’era una grande richiesta. Insiste su un bacino d’utenza molto ampio, quello di Rimini sud. Conta molto il posizionamento, la facile raggiungibilità con l’auto”.
Le altre stazioni con un numero di conferimenti sopra il migliaio sono Santarcangelo (3.520 conferimenti nel 2012) e Verucchio (1.218). Riccione si ferma a 566; cento in più a Bellaria e la metà a Cattolica. Mediamente la quantità di ciascun conferimento varia dai 30 ai 70 chili. Unica eccezione Misano con una media di 303 kg ad utenza, dovuto forse al fatto che da tempo il Comune permette di integrare in tariffa i rifiuti conferiti. “La riduzione in bolletta è un grosso incentivo per il recupero”.

Sconti in bolletta. “Anche a Rimini è possibile ottenere degli alleggerimenti sulla tassa dei rifiuti se si portano gli scarti nelle ecostazioni. Un’operatore riceve il materiale, aiuta nello smaltimento e pesa i rifiuti che produce sgravi in bolletta”. A seconda del materiale si può ottenere un ritorno economico che va da 1 a 10 centesimi al chilo. I rifiuti più presenti sono carta e inerti, il 28% e 26% del totale conferito. Molto presenti anche legno e ingombranti (10% ciascuno), potature (7%) e ferro (5%). Ma questi container raccolgono anche vetro, elettrodomestici, imballaggi leggeri, pile ed accumulatori, oli vegetali e delle auto, tessili, farmaci e barattolame. Altri materiali meno diffusi ma pericolosi per l’ambiente che possono essere portati (molti di essi non possono essere gettati nei bidoni dell’indifferenziata su strada), sono toner e cartucce, carburanti infiammabili e altri prodotti chimici, carta catramata, cartongesso, cerchioni e pneumatici, cellulari, lastre di vetro, macerie, neon, pentole e padelle, sanitari, cassette della frutta in legno o plastica, specchi, sanitari e lampade. Il contributo che le ecostazioni danno alla raccolta differenziata è fondamentale, perché permettono di ridurre il quantitativo di scarti destinati allo smaltimento in discarica o all’inceneritore, a favore del riciclo e della conversione in nuovi prodotti utili. Dalla raccolta differenziata, infatti, si recuperano materie prime importanti e si producono energia termica ed elettrica.

La strategia. Hera ha sviluppato una app per smartphone e tablet, scaricabile gratuitamente sia su iPhone che Android dal nome Rifiutologo. Questa presenta una mappa interattiva di tutte le stazioni ecologiche della provincia sulle quali è possibile cliccare per ottenere le relative informazioni circa l’indirizzo, gli orari di apertura e i materiali che possono esservi conferiti. “Le isole non possono essere molte sul territorio perché richiedono speciali tipi di spazio. Per questo attraverso alcuni progetti cerchiamo di potenziare il recupero, soprattutto di ingombranti e di RAEE (apparecchi elettrici, ndr), per invogliare i cittadini all’utilizzo”, spiega l’assessore Visintin. Uno di questi è CERREC, un progetto promosso dall’Europa che riguarda l’ecostazione di via Nataloni. Qui materiali di varia natura, dal tessile ai mobili, trovano nuova vita: una rete di cooperative li raccoglie e li rinnova per redistribuirli a prezzi molto ridotti. “C’è un doppio vantaggio: il riciclo e quello economico per le persone in difficoltà. Si entra nell’ottica della raccolta differenziata, ma anche del far riscoprire un’isola ecologica come mezzo per il recupero del rifiuto”.

Mirco Paganelli