Anche la Diocesi di Rimini, e in particolare la parrocchia di santa Giustina, festeggia i 100 anni della canonizzazione di Santa Teresa di Gesù Bambino
Sabato 17 maggio 2025 sarà una data speciale per la parrocchia di Santa Giustina e per tutta la Diocesi di Rimini: ricorrono infatti i 100 anni dalla canonizzazione di santa Teresa di Gesù Bambino (di Lisieux), proclamata santa da papa Pio XI il 17 maggio 1925. Una ricorrenza di rilievo che il Vescovo di Rimini ha voluto onorare concedendo, in via del tutto straordinaria, la possibilità di celebrare la memoria della Santa come solennità liturgica proprio nel giorno centenario, nella parrocchia che da anni coltiva con fedeltà e profondità la sua spiritualità.
Il cuore delle celebrazioni sarà il triduo dal 14 al 16 maggio, ogni sera alle 20.45 presso la Grotta di Lourdes nel parco parrocchiale.
Si alterneranno la recita di una decina del Rosario, riflessioni tratte dagli scritti di santa Teresa e dai documenti di papa Francesco, in un clima di ascolto, silenzio e comunione che porterà alla Messa solenne presieduta dal vescovo Nicolò Anselmi sabato 17 maggio alle ore 18.
La decisione del Vescovo si inserisce in un contesto più ampio di riconoscimento della radicata devozione che la comunità di Santa Giustina ha maturato verso la Santa di Lisieux. Non a caso, a partire dall’anno giubilare 2025, il primo ottobre — giorno della sua memoria liturgica — potrà essere celebrato con il grado di solennità nella parrocchia, come riconoscimento della fecondità spirituale che il messaggio di Teresa ha portato in questa porzione di Chiesa.
La parrocchia di Santa Giustina, piccolo ma vivace centro di circa 3000 abitanti lungo la via Emilia, nasconde dietro la sua facciata discreta una realtà pastorale sorprendente. Parroco dal 1983 è don Giuseppe Scarpellini, guida fedele e appassionata, che ha saputo coltivare negli anni un’autentica sensibilità teresiana: “ L’assiduità alla preghiera è ciò che conta — afferma — sia nella vita personale che nei gruppi come la Legio Mariae, i gruppi di preghiera di Padre Pio e di Santa Teresa. È una comunità che ha fatto della spiritualità il suo respiro quotidiano”.
A testimoniarlo non sono solo le parole, ma i segni concreti: un gruppo di preghiera teresiano attivo, rappresentazioni teatrali dei giochi spirituali di Teresa portate in scena anche a Lisieux, e momenti di grazia che hanno segnato la memoria collettiva.
Tra questi, la visita delle reliquie di santa Teresa nel 1996, evento storico perché si trattava della prima volta in Italia. La chiesa rimase aperta giorno e notte, accogliendo migliaia di pellegrini, in un flusso ininterrotto di preghiera e raccoglimento.
“ Fu un’esperienza unica – racconta don Giuseppe – non solo per la partecipazione, ma per la crescita spirituale che ne scaturì. Ancora oggi si sentono i frutti di quella grazia, come anche della presenza dell’immagine della Madonna di Fatima nel 2007 e delle altre Madonne pellegrine in anni successivi”.
In queste occasioni, la parrocchia si è dimostrata capace di mettersi in moto giovani, adulti, anziani. Non un semplice entusiasmo del momento, ma un impegno condiviso che ha generato comunione fraterna, corresponsabilità e gioia del servizio. Un’esperienza di Chiesa viva, dove la spiritualità non resta chiusa in sacrestia ma trasfigura i legami, trasforma il quotidiano.
Santa Teresa, con la sua “piccola via” dell’infanzia spirituale, continua dunque a parlare anche oggi. Parla a una parrocchia che ha saputo accoglierla, farla crescere e testimoniarla con creatività e fedeltà. E che ora, nel centenario della sua canonizzazione, si prepara a renderle omaggio come a un’amica di casa, una sorella che ha indicato con semplicità e ardore la via dell’amore.
Cento anni dopo la proclamazione della sua santità, la “piccola Teresa” continua a seminare fiori. Anche sulla via Emilia.