Sacramora, alla fonte del mistero

    Ormai nessuno, a Viserba, ci sperava più: agli inizi di agosto l’acqua della Sacramora è ritornata a zampillare. “Il secondo miracolo di san Giuliano”, ha detto qualcuno ricordando che nell’anno 957 d.C. in quel luogo si arenò l’Arca contenente il corpo del Martire. Ma forse era un’illusione, visto che il miracolo è durato solo un paio di settimane. L’ultimo atto della “telenovela Sacramora”, infatti, è di poche settimane fa, con il ritorno alla scena desolante dei rubinetti asciutti. Non è dato sapere perché: come in precedenza, nessuno delle parti coinvolte (proprietà, pubbliche amministrazioni, Ausl, Hera) ha sentito il dovere di informare il “fruitore finale”: il cittadino. Qualcuno dice che questa seconda chiusura sia stata effettuata per dare modo alla proprietà di perfezionare i lavori all’impianto, per renderli sicuri al mille per mille.
    Potrebbero passare mesi…

    La diatriba Comune proprietà
    La diatriba fra il Comune e la proprietà Savioli è nota e il Ponte ne aveva già parlato nella scorsa primavera. Per il prolungamento di via Sozzi, asse stradale che collegando via Beltramini al cimitero darà respiro al traffico di tutta la città, il Comune ha espropriato una striscia laterale del parco annesso allo stabilimento di imbottigliamento. La proprietà si è rivolta al Tar, che le ha dato ragione, accogliendo il ricorso a tutela delle fonti idriche, nonostante il Comune avesse assicurato la distanza minima dai pozzi. Ora si attende il pronunciamento del Consiglio di Stato. Nel frattempo, giugno 2008, il Consiglio della Circoscrizione 5 ha votato all’unanimità un documento con cui si chiede alla Provincia di “far decadere la concessione mineraria, in quanto appare chiaro che a tutt’oggi non è più operante, in modo che il pubblico possa tornare a gestire direttamente la fonte Sacramora e questa venga riaperta al godimento dei cittadini, così come previsto dalla concessione originaria”.
    Ma cosa c’entra la chiusura e la quasi miracolosa riapertura dei rubinetti d’inizio agosto con le carte bollate?
    La famiglia Savioli, proprietaria dell’edificio a fianco delle fontanelle (al cui interno si trova il pozzo con l’impianto di pescaggio) è titolare della concessione di sfruttamento minerario della falda sotterranea, valida fino al 2026, che include l’obbligo di lasciare alla cittadinanza una quota di “libero attingimento”.
    Nell’autunno 2007, dopo un’estate molto secca, le fontanelle cessarono di funzionare di punto in bianco.
    Qualcuno ipotizzò che fosse per risparmiare acqua, altri parlavano di una pompa rotta: anche gli uffici comunali davano giustificazioni discordanti, senza che nessuno si preoccupasse di avvisare i frequentatori del luogo, magari con un semplice cartello con su scritto “lavori in corso”.
    Qualcosa, comunque, nelle stanze dei botttoni si sarà mosso, se agli inizi di agosto gli incaricati dei Savioli hanno ripristinato i rubinetti.

    Ritorno al passato
    La voce s’era sparsa in fretta, col luogo tornato a essere meta di residenti e turisti. La sorgente ha avuto un paio di settimane di nuova vita, col via-vai del passato: il ciclista con la borraccia e l’anziano con un paio di bottiglie e, non se ne può fare a meno, l’automobilista che intralcia la viabilità. Problema, quest’ultimo, da non sottovalutare, visto che tra l’altro la carreggiata della Sacramora in quel punto si restringe. Una parziale soluzione potrebbe essere la realizzazione del progetto previsto nell’ambito della realizzazione di alcune opere da parte della cooperativa edile Cecr: spostare le fontanelle dall’altra parte della strada, dove saranno ceduti all’Amministrazione comunale alcuni posti per auto e moto. In ogni caso, ora a Viserba si spera nel “terzo miracolo di san Giuliano”.

    La Sacramora sbarca su Facebook
    Intanto, per dimostrare che si sta al passo coi tempi, l’antica fonte ora ha anche un gruppo di fans su Facebook. “Salviamo l’Antica Fonte Sacramora di Viserba”, così si chiama il gruppo creato qualche giorno dopo la riapertura dei rubinetti, conta già più di cinquanta iscritti. All’invito dei fondatori (“Vogliamo raccogliere testimonianze, commenti, suggerimenti, immagini sull’Antica Fonte Sacramora. Viserbesi o turisti. Tutti quelli che almeno una volta, nella vita, si sono fermati con la bottiglia o il bottiglione”) hanno risposto da ogni parte d’Italia. C’è anche un pittore della Repubblica Ceca, che scrive: “Conosco e amo molto l’antica fonte Sacramora di Viserba. Quando eravamo con la famiglia in vacanza (già più volte) nei dintorni di Rimini, siamo sempre passati lì, attingendo un po’ d’acqua, di qualità eccellente. E poi, abbiamo saputo anche della storia antichissima di questa fonte! Perciò, aderisco molto volentieri a questa iniziativa”.
    Vuoi vedere che saranno i nuovi mezzi di comunicazione a risolvere gli annosi problemi di degrado e abbandono?

    M.Cristina Muccioli