Home Sport Rimini, stagione da incubi e deliri: così si retrocede!

Rimini, stagione da incubi e deliri: così si retrocede!

Povero Rimini! Peggio di così non potrebbe proprio andare. Sul campo e dietro la scrivania. E così, l’anno del centenario, rischia di essere ricordato come l’anno dell’ennesimo fallimento. Perché se in campionato i biancorossi continuano a collezionare figuracce, il presidente Biagio Amati non è che faccia meglio, almeno nella trattativa con il gruppo Bse che sembra essersi defilato una volta per tutte. Nel mezzo c’è da registrare anche la polemica con il Giudice sportivo per le motivazioni che hanno portato ai due turni di squalifica al tecnico Luca D’Angelo.

Sul campo. Con ordine. Partiamo dai problemi in campionato. Dopo la sconfitta nel recupero con il Forlì (2-0) è arrivata anche quella sul terreno di Bassano (1-0) che ha fatto precipitare il Rimini al terz’ultimo posto, a braccetto con il Fano che ha battuto il Castiglione. Tradotto, a oggi, i biancorossi non sarebbero retrocessi in serie D solo pr la penalizzazione dei marchigiani che, in caso di arrivo a pari unti, avrebbe un peso specifico fondamentale. Una sconfitta, la decima stagionale, che ha aperto anche una crepa all’interno della squadra, con alcuni giocatori che iniziano a manifestare la propria sofferenza. Uno su tutti, Francesco Scotti, ossia quello che fino adesso ha impedito ai riminesi di essere già belli che “andati”. Sia a Forlì sia a Bassano, il numero uno, ha “ciccato” partita e non è un caso che siano arrivate due sconfitte. E questo è un segnale altamente pericoloso. Come pericolosa è l’uscita del Direttore Generale, Giovanni Sama, che ha criticato l’operato di Luca D’Angelo che, intelligentemente, non ha replicato. Voci ben informate raccontano di giocatori stanchi della situazione che si è venuta a creare, con difficoltà mostruose per allenarsi “in più prendiamo anche gli insulti dai tifosi” ha sbottato qualcuno. Di solito, in questi casi, per cercare di dare una sterzata si caccia l’allenatore, ma la società ha confermato, per bocca di Sama, il suo allenatore. Però, adesso, serve cambiare rotta e anche al più presto. Partendo dalla gara di domenica con il Casale dove serve solo e solamente la vittoria. Prchè in caso contrario, l’anno del centenario potrebbe davvero essere ricordato come l’anno del fallimento. Sotto ogni punto di vista, anche quello societario.

Dietro la scrivania. E già, perché la telenovela riguardante il passaggio di proprietà ha fatto registrare un’altra puntata. Forse quella definitiva. Sembra proprio che la trattativa con il gruppo Bse, sia arrivata al capolinea. Questo nonostante l’incontro che l’amministratore Amerigo Romano ha avuto con il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, definito dalle parti “soddisfacente”. Il problema, oltre al mancato appoggio da parte di un istituto di credito, sembrerebbe sia il “buco” che si è venuto a creare e dal quale gli attuali soci vogliono rientrare. La Bse, però, non ha nessuna intenzione di tirare fuori questi soldi e così avrebbe, il condizionale mai come in questo caso è d’obbligo, chiesto di “tenere botta” fino alla fine del campionato. Condizione necessaria, però, è la salvezza. Insomma, la trattativa è destinata ad arenarsi. Cosa che, se avvenisse, porterebbe quasi sicuramente il Rimini a fare una brutta fine.

Bellaria e Santarcangelo. Derby rinviato per neve, si recupererà sabato 30 marzo. Intanto, domenica, i biancazzurri saranno di scena a Milazzo mentre i gialloblù riceveranno il Castiglione.

Francesco Barone