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Rimini, Mirabilia Urbis

Ci si può incamminare alla sera, nel centro città, non per dirigersi nei soliti luoghi della movida riminese, o sostare nelle tappe più solite? Non solo è possibile, ma è stato praticabile per tutta l’estate e fino a poche settimane fa, “salendo” sui “Percorsi alla scoperta dei tesori di arte sacra nel centro storico di Rimini”, quei “Mirabilia Urbis” dedicato a dieci visite guidate (ogni venerdì sera) relative ai due monumenti simbolo della città di Rimini: il Tempio Malatestiano, Basilica e Cattedrale della città, mirabile espressione del primo Rinascimento italiano, e la Chiesa di Sant’Agostino testimonianza esemplare della scuola Pittorica del Trecento riminese. Jonny Farabegoli, architetto e docente di Architettura e Liturgia presso l’ISSR “A. Marvelli” di Rimini, è tra gli organizzatori di “Mirabilia Urbis”.

Come è nata l’iniziativa?
“L’iniziativa è maturata in seno alla neonata associazione «La Fabbrica del Tempio» (www.lafabbricadeltempio.it), costituita da un’équipe di esperti – provenienti da diversi ambiti disciplinari legati all’arte sacra – con l’intento specifico di valorizzare il ricco patrimonio di beni ecclesiastici presenti sul territorio riminese, assumendo proprio l’eloquenza del deposito di contenuti teologici, filosofici ed artistico-espressivi dell’umanesimo cristiano del Tempio Malatestiano quale potenziale centro d’irradiazione culturale, spirituale e catechetico per l’intero territorio. Il progetto «Mirabilia Urbis» ha rappresentato così la prima ’sperimentazione’ di questa rinnovata proposta culturale, declinata su di un percorso di due ore (8 euro il biglietto) che, partendo dal sagrato del Tempio Malatestiano, dopo la visita interna al monumento, si concludeva all’interno dell’abside della Chiesa di Sant’Agostino”.

Tempio e Sant’Agostino sono tra le tappe più significative della città. Ma il percorso ha evitato la riproposizione della sola – e più consueta – lettura storico-artistica delle opere.
“Abbiamo puntato sull’esaltazione di tutti quei contenuti biblici, teologici, sapienziali e spirituali che sono propri di ogni patrimonio d’arte sacra, con particolare riferimento al contesto simbolico-liturgico di appartenenza.
Inevitabile, quindi, che sin dall’inizio il progetto sia maturato all’interno di una importante quanto necessaria sinergia istituzionale, che ha visto coinvolti, quali promotori principali, la Diocesi di Rimini, la Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini (da anni in prima linea nella valorizzazione del patrimonio storico culturale della città) e l’Istituto di Scienze Religiose ’A. Marvelli’ di Rimini, quest’ultimo referente scientifico dei contenuti dell’iniziativa, declinati attraverso i diversi approfondimenti tematici offerti, di volta in volta, da alcuni docenti del Master universitario di I primo livello in Valorizzazione dell’Arte sacra e del Turismo religioso, attivo presso lo stesso Istituto riminese. L’agenzia Ariminum ha dato un importante apporto organizzativo gestendo tutte le prenotazioni alle visite, con il contributo degli studenti-stagisti del Master. Non va poi dimenticato anche il generoso contributo economico di sponsor quali, oltre la stessa Fondazione Carim, il Rose & Crown di Rimini”.

Visite guidate, in orario serale, in piena estate e agli arbori dell’autunno, meta due chiese del centro. Sembrava un azzardo…
“Se, in fase di programmazione, l’iniziativa era apparsa agli stessi organizzatori quale vera e propria scommessa, sia in relazione alla possibile risposta di pubblico, sia alla stessa ‘sostenibilità’ del progetto, alla prova dei fatti questa scommessa culturale è apparsa da subito vincente, grazie al notevole riscontro di interesse, sia da parte di cittadini riminesi che di turisti: e ciò, va detto per inciso, al di là di ogni prevedibile previsione iniziale. La serata inaugurale (17 luglio) ha registrato – quale ottimo “monito augurale” – un afflusso che è andato oltre le 100 presenze. Se però la serata inaugurale poteva apparire ‘speciale’ per la novità rappresentata, i venerdì successivi di luglio e di agosto, han mantenuto l’ottima media di 100 presenze circa a visita. L’inserimento di un ulteriore serata di ‘approfondimento’ (lunedì 10 agosto), dedicata, in occasione della festa di San Lorenzo, alla ‘Cappella dei Pianeti’, ha offerto apporti interpretativi preziosi e complementari che hanno ulteriormente arricchito questa proposta culturale.

E a settembre, quando il turismo perde terreno?
“Pur con il sensibile calo di turisti, anche in questo mese il percorso si è mantenuto ad un ottimo livello di presenze”.

Questa iniziativa potrà avere un seguito?
“A seguito dei risultati numerici ottenuti, e, soprattutto, dell’effettivo riscontro di interesse da parte dei visitatori, la «Fabbrica del Tempio”» promuoverà ulteriori iniziative, con l’intento di estendere la valorizzazione dei beni ecclesiastici non solo ad altri edifici sacri rappresentativi della città (la Chiesa di Santa Maria in Corte [Servi] e la Chiesa di San Giuliano martire, ad esempio), ma anche al patrimonio di arte sacra del territorio circostante.
È anche evidente che l’estensione di questa iniziativa culturale ad un più ampio ed articolato contesto territoriale – già sono state avanzate all’associazione proposte di iniziative analoghe in alcuni comuni limitrofi -, si presenta anche quale rinnovata e concreta opportunità per un più ampio riscontro operativo per coloro che frequentano il Master universitario biennale di primo livello in Valorizzazione dell’Arte sacra e del Turismo religioso, la cui offerta formativa appare contestuale proprio a questa iniziativa culturale”.

Tommaso Cevoli