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Rimini miope ed egoista con l’arte

Dalle due Fondazioni (quella riminese e quella sammarinese) è stata espressa grande soddisfazione per i risultati ottenuti e la volontà di andare avanti con gli eventi organizzati da Linea D’Ombra: “Stiamo pensando a un progetto di carattere biennale, in base a una proposta che ci ha fatto Goldin” ha detto il presidente della Fondazione Carim Massimo Pasquinelli. “Faremo di tutto perché a Rimini restino le grandi mostre, ma prima dobbiamo verificare la sostenibilità economica della Fondazione. Non siamo nella condizione di sostenerne una nuova entro la fine del 2012 o l’inizio 2013”.
Pasquinelli non si sbilancia sui contenuti delle possibili mostre, che restano segretissimi, ma preannuncia qualcosa riguardo alle date: la prima mostra, se si farà, inizierà a dicembre 2013 per concludersi i primi di maggio 2014, mentre la seconda si aprirebbe nell’inverno del 2015 per chiudersi nella primavera del 2016. Certo è che anche San Marino farà parte del progetto. “Per quanto riguarda il prossimo evento, io ho proposto di inaugurare la mostra al pubblico proprio il pomeriggio del giorno di Natale, e di tenerla aperta anche durante la notte” ha anticipato Goldin, che poi si è soffermato sulla scarsa collaborazione con le realtà turistiche locali sottolineando come siano mancati pacchetti turistici ad hoc. “Una lacuna da colmare nei prossimi anni” gli ha fatto eco Pasquinelli.
Altro che la miope Rimini, Vicenza quella sì che è una città fatta per l’arte, pardon per le mostre d’arte targate Linea d’Ombra. “A Vicenza per la mostra concorrono tutte le associazioni di categoria, albergatori, camera di commercio, banche etc”. Goldin rilancia un refrain che canta già dalla sua prima apparizione sul palco di Rimini: “manca l’azione corale, ognuno va per la sua strada”.
È la fotografia scattata dall’organizzatore dell’egoismo tipico riminese, della miopia rivierasca, del presente vissuto con il freno a mano tirato e del futuro che è tale solo con un cambio di cuore e una mutazione di mentalità.
Tutte questioni da affrontare – ma con più serenità e meno supponenza – se le finanze permetteranno la collaborazione con l’imprenditore dell’arte. (g.b.)