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Rimini, iniziano le grandi manovre

Doveva essere una questione di uno o due giorni. O almeno così aveva detto (e sperato) il presidente Fabrizio De Meis al momento di presentare i conti della Rimini calcio. “Molti soci della vecchia gestione mi hanno assicurato di essere pronti a saldare le loro pendenze con la società”. Peccato che di giorni ne siano passati più di otto e che, al momento di andare in stampa (martedì 20 maggio alle 17), di prossime firme non sembra esserci traccia. Anche se in realtà, dai corridoi di piazza del Popolo, si mormora che il nero su bianco possa arrivare entro sabato. Intanto il numero uno biancorosso sta lavorando giorno e notte per cercare di costruire il Rimini del futuro, un Rimini formato da giovani importanti e da «anziani» dall’alto rendimento. Tra questi De Meis vorrebbe anche Francesco Scotti (nella foto), ma il portierone biancorosso, reduce da un intervento chirurgico molto delicato, ha l’ancona (LegaPro unica) che sta bussando con insistenza alla sua porta. La sensazione è che la prossima sia la settimana decisiva per la scelta del Direttore sportivo e l’allenatore.
Lega Pro. Chi, invece, ha le idee ben chiare sono il Santarcangelo e il San Marino. I clementini hanno fatto mettere l’autografo sul contratto a Fabio Fraschetti e sono alla ricerca già dei primi colpi di mercato.
“Il prossimo sarà un campionato molto più difficile di questo – spiega il tecnico gialloblu – e con la società abbiamo deciso di ringiovanire un po’ la rosa: diciamo che se quest’anno avevamo 12 vecchi, a luglio ne avremo 5 massimo 6”.
Dalla riviera al monte Titano, il San Marino ha consegnato le chiavi della panchina ad Alex Covelo, tecnico 36enne di Barcellona.
“Ho scelto Covelo – spiega il presidente, Luca Mancini – perché è un ragazzo molto preparato, intelligente e ha un buonissimo rapporto con i giocatori. Sono sicuro che farà molto bene”.
La stessa sicurezza traspare dalle parole dell’allenatore iberico.
“Ringrazio prima di tutto la società per avermi dato questa opportunità, so che mi aspetta un grande lavoro, ma non mi preoccupa”.
Dopo sette anni di settore giovanile all’Espanyol, Covelo è approdato a luglio scorso in Repubblica.
“Il pallone è sempre uguale, in Spagna come in Italia, dipende dall’intelligenza delle persone e dalla voglia dei giocatori di mettersi in mostra”.

Francesco Barone