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Rimini, devi fermare la tua caduta libera

Il Rimini è in caduta libera. E chi cerca di nasconderlo, mente sapendo di mentire. Lo dicono i risultati, due sconfitte nelle ultime due partite. Ma lo dicono soprattutto le prestazioni perché il 2-0 dato alla Lucchese non deve trarre in inganno: in quella domenica i biancorossi hanno giocato contro una squadra di undici fantasmi che non sapevano cosa fare. E per poco non combinano la frittata. In campo la sensazione è che i giocatori non sappiano come muoversi e quando ne hanno una minima idea vengo a galla tutte le superficialità di una squadra costruita per un tipo di calcio che in corso d’opera è stato stravolto. A Carrara ne è arrivato l’esempio più lampante. E il 3-0 non è stato più rotondo solo perché Infantino e compagni hanno sbagliato un rigore e buttato alle ortiche almeno altre tre palle gol. Insomma, si è sfiorata una seconda Pontedera. Già, Pontedera, la serata che ha portato al benservito ad Alessandro Pane. Ma se andiamo a vedere il cammino del suo Rimini e quello di Oscar Brevi è più prolifico il primo: cinque gare, sette punti: dopo il pareggio con il Tuttocuoio e il ko con la Spal sono arrivate le vittorie con Lupa Roma e Maceratese. Al contrario Brevi ha esordito con un pareggio (con la Pistoiese) strappato sui titoli di coda, poi il ko di Pisa, il 2-0 alla Lucchese e la doppia sconfitta con Prato e Carrarese. Se con il Teramo, prossimo avversario al “Romeo Neri”, le cose dovessero andare bene, al massimo Torelli (nella foto) e compagni raggiungerebbero quota sette punti. Tradotto, è cambiato davvero poco. Anzi, la sensazione è che questo Rimini abbia molti più problemi del primo Rimini. E all’orizzonte c’è una partita difficilissima, con una squadra ferita per il 2-0 subito a L’Aquila. Una squadra che vuole cercare di scalare più posizioni possibili per arrivare a Natale a ridosso delle prime.

Francesco Barone