Home Sport Rimini, a preoccupare è soprattutto la società

Rimini, a preoccupare è soprattutto la società

Un’altra settimana di passione. Dentro e fuori dal campo. Perché se i risultati sportivi sono pessimi, quelli societari non è che siano da meno. Con il rischio, molto concreto, che nei prossimi giorni possa arrivare un biglietto di sola andata per Brevi e qualche punto di penalizzazione per il Rimini. Partiamo dalla sconfitta di L’Aquila, la seconda consecutiva dopo il derby perso con il Santarcangelo. In terra abruzzese si è visto certamente un altro Rimini, anche perché in campo ci è andata un’altra squadra. Alla fine, però, l’unica costante è stato il ko arrivato sui titoli di coda dopo che Polidori aveva rimesso in piedi una partita che sembrava destinata in un certo modo. Ora i biancorossi si trovano in piena zona retrocessione e sabato avranno un avversario tostissimo come l’Ancona di Cornacchini. La società ha dato il fatidico ultimatum a Brevi: o si battono i dorici oppure a Natale non mangerà il panettone. Almeno quello con i colori biancorossi. Se fosse per i tifosi, probabilmente, il tecnico sarebbe già alla porta, ma le casse societarie non si possono permettere altri arrivi. E qui siamo al problema che più preoccupa il popolo biancorosso. Perché anche in settimama, Fabrizio De Meis (nella foto) è stato costretto a bussare alla porta dell’Amministrazione comunale per far desistere il vecchio commercialista a richiedere il pignoramento dei beni per una cifra pari a 80mila euro. Pignoramento che bloccherebbe i contributi della Lega che in questo momento sono carne e sangue per le casse ormai vuote della società. E il Comune non potrà dare una mano all’infinito, occorre trovare un socio con basi solide. Socio che non sembra essere lo sceicco di cui si sono perse le tracce. A meno che arrivi il regalo di Natale inaspettato.

Francesco Barone